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sabato 30 giugno 2007

Due sguardi sul mondo. Forse convergenti



Palestina. A seguito della conquista delle postazioni mantenute da Al Fatah(accusato di connivenza con gli USraeliani)Hamas(cioè il partito regolarmente eletto dai palestinesi) ha promesso scottanti rivelazioni su Fatah venute alla luce grazie alla conquista dei loro archivi. Si parla di corruzione dilagante,tunnell segreti,depositi di armi,comprese fosse comuni.
Erano presenti anche 50 automobili cariche di gas,benzina e chiodi con un detonatore composto da un telefonino che sarebbero state fatte esplodere lungo la striscia di Gaza.
Sono state disinnescate.

Londra. 2 autobombe composte da chiodi,gas e benzina e un innesco composto da un telefonino vengono disinnescate. Erano localizzate una nei pressi di Piccadilly Circus e l'altra a Park Lane. La polizia sembra essersene accorta dai fumi emanati dalle due vetture,di cui una addirittura posteggiata in divieto di sosta.
Interessante che queste autobombe,fortunatamente inesplose grazie anche alla miracolosa fortuna della polizia,siano state poste nei giorni del passaggio di consegne tra Blair e Brown a Downing Street. Brown ha dichiarato che l'allarme terrorismo resta costante e alto,e mentre che c'era non ha perso occasione per fare la professione di fede:In un discorso davanti ai «Labour Friends of Israel», l'aprile scorso: «Molti di voi conoscono che il mio amore per Israele e per la comunità ebraica viene da lontano. Mio padre era il presidente del Comitato per Israele nella Chiesa di Scozia. Ho già detto ad alcuni di voi che egli ha fatto per vent'anni almeno due visite all'anno in Israele… sicchè io ho ricevuto una chiarissima visione delle tribolazioni del popolo ebraico, delle sue enormi sofferenze nell'olocausto, e della straordinaria lotta di un popolo che ha creato questa patria meravigliosa».


Riguardo gli attentati si è pensato subito ad Al Qaeda,nonostante ancora non si registrino rivendicazioni di sorta.


Due fatti interessanti. Fortunatamente entrambi non hanno fatto vittime.
Quindi l'Inghilterra è avvisata,la guerra continua,Al Qaeda è ben viva e pronta a colpire!
Anche la striscia di Gaza è avvisata. Al Qaeda poteva colpire anche lì.

Questa "Al Qaeda" è proprio provvidenziale. I migliori terroristi del mondo non riescono a non lasciare tracce plateali come Corani sottolineati,manuali di volo,istruzioni per l'utilizzo di armi(evidentemente i più pericolosi terroristi del mondo devono dare ogni tanto una ripassatina),documenti,armi. Parecchi attentati falliscono miseramente e nei modi più incredibili(i servizi segreti inglesi sono letteralmente cascati dalle nuvole riguardo questi autobombe). Ma sono tutti estremamente puntuali.
Si presentano sempre durante periodi cruciali come trattative di pace tra Israele e Palestina,cambi di governo etc.
Interessante entità,Al Qaeda,complica parecchio i quadri della politica estera mondiale. Quando diventano troppo complicati,si può usare una tecnica per far chiarezza:
CUI PRODEST?
Non certo agli Arabi,tacciati di terrorismo e per questo trattati con disprezzo,conquistati,impossibilitati alla trattativa,e affamati dall'embargo(chiedete ai palestinesi).
E allora a chi? Provate a pensarci.
Chi ha interesse a continuare queste guerre e a mantenere alta la tensione e l'odio contro i musulmani(vedasi articolo precedente e dichiarazioni di Goering)? Quali nazioni?

Ecco.

venerdì 29 giugno 2007

Interessante opinione Nazista



”Naturalmente la gente non vuole la guerra. Perchè un povero diavolo di una fattoria dovrebbe voler rischiare la propria vita in una guerra quando al massimo ne può guadagnare di tornare alla sua fattoria tutto intero? Naturalmente la gente comune non vuole la guerra: né in Russia, né in Inghilterra, né in Germania. Questo è comprensibile. Ma, dopotutto, sono i governanti del Paese che determinano la politica, ed è sempre facile trascinare con sé il popolo, sia che si tratti di una democrazia, o di una dittatura fascista, o di un parlamento, o di una dittatura comunista. Che abbia voce o no, il popolo può essere sempre portato al volere dei capi. E’ facile. Tutto quello che dovete fare è dir loro che sono attaccati, e denunciare i pacifisti per mancanza di patriottismo e in quanto espongono il Paese al pericolo. Funziona allo stesso modo in tutti i paesi”.
Hermann Göring,maresciallo nazista e successore designato di Hitler al Processo di Norimberga. Morì suicida a Norimberga nel 1946.

Interessante opinione. Che ci sia da fare un parallelismo con chi strilla continuamente ai pericoli del terrorismo islamico?
Che si sente attaccato da tutti i vicini quando in pratica gli attacchi provengono tutti dal suo lato?

Chiaramente adesso il pacifista non può essere definito antipatriottico. Non esiste più il sentimento nazionale.
Adesso il pacifista è chiamato comunista,complottista paranoico o-ovviamente- antisemita.
Che credete,il succo è lo stesso,ma un pò i termini cambiano...

martedì 26 giugno 2007

Risoluzioni ONU a condanna di Israele(72)


A fronte dei nuovi eventi lungo la striscia di Gaza,in Libano e delle dichiarazioni di Israele vi forniamo un "rapido"(nei limiti del possibile,sono 72) elenco delle risoluzioni ONU contro Israele

1) RISOLUZIONE N. 93 (18 MAGGIO 1951)
Il CS decide che ai civili arabi che sono stati trasferiti dalla zona smilitarizzata dal governo di Israele deve essere consentito di tornare immediatamente nelle loro case e che la Mixed Armistice Commission deve supervisionare il loro ritorno e la loro reintegrazione nelle modalita' decise dalla Commissione stessa.

2) RISOLUZIONE N. 101 (24 NOVEMBRE 1953)
Il CS ritiene che l'azione delle forze armate israeliane a Qibya del 14-15 ottobre 1953 e tutte le azioni simili costituiscano una violazione del cessate-il-fuoco (risoluzione 54 del Consiglio di Sicurezza dell'ONU); esprime la più forte censura per questa azione, che può pregiudicare le possibilità di soluzione pacifica; chiama Israele a prendere misure effettive per prevenire tali azioni.

3) RISOLUZIONE N. 106 (29 MARZO 1955)
Il CS osserva che un attacco premeditato e pianificato ordinato dalle autorità israeliane e' stato commesso dalle forze armate israeliane contro le forze armate egiziane nella Striscia di Gaza il 28 febbraio 1955 e condanna questo attacco come una violazione del cessate-il-fuoco disposto dal Consiglio di Sicurezza dell'ONU.

4) RISOLUZIONE N. 111 (19 GENNAIO 1956)
Il CS ricorda al governo israeliano che il Consiglio ha già condannato le azioni militari che hanno rotto i Trattati dell'Armistizio Generale e ha chiamato Israele a prendere misure effettive per prevenire simili azioni; condanna l'attacco dell'11 dicembre 1955 sul territorio siriano come una flagrante violazione dei provvedimenti di cessate-il-fuoco della risoluzione 54 (1948) e degli obblighi di Israele rispetto alla Carta delle Nazioni Unite; esprime grave preoccupazione per il venire meno ai propri obblighi da parte del governo israeliano.

5) RISOLUZIONE N. 127 (22 GENNAIO 1958)
Il CS raccomanda ad Israele di sospendere la "zona di nessuno" a Gerusalemme.

6) RISOLUZIONE N. 162 (11 APRILE 1961)
Il CS chiede urgentemente ad Israele di rispettare le decisioni delle Nazioni Unite.

7) RISOLUZIONE N. 171 (9 APRILE 1962)
Il CS riscontra le flagranti violazioni operate da Israele nel suo attacco alla Siria.

8) RISOLUZIONE N. 228 (25 NOVEMBRE 1966)
Il CS censura Israele per il suo attacco a Samu, in Cisgiordania, sotto il controllo giordano.

9) RISOLUZIONE N. 237 (14 GIUGNO 1967)
Il CS chiede urgentemente a Israele di consentire il ritorno dei nuovi profughi palestinesi del 1967.

10) RISOLUZIONE N. 248 (24 MARZO 1968)
Il CS condanna Israele per il suo attacco massiccio contro Karameh, in Giordania.

11) RISOLUZIONE N. 250 (27 APRILE 1968)
Il CS ingiunge a Israele di astenersi dal tenere una parata militare a Gerusalemme.

12) RISOLUZIONE N. 251 (2 MAGGIO 1968)
Il CS deplora profondamente la parata militare israeliana a Gerusalemme, in spregio alla risoluzione 250.

13) RISOLUZIONE N. 252 (21 MAGGIO 1968)
Il CS dichiara non valido l'atto di Israele di unificazione di Gerusalemme come capitale ebraica.

14) RISOLUZIONE N. 256 (16 AGOSTO 1968)
Il CS condanna gli attacchi israeliani contro la Giordania come flagranti violazioni.

15) RISOLUZIONE N. 259 (27 SETTEMBRE 1968)
Il CS deplora il rifiuto israeliano di accettare una missione dell'ONU che verifichi lo stato di occupazione.

16) RISOLUZIONE N. 262 (31 DICEMBRE 1968)
Il CS condanna Israele per l'attacco all'aeroporto di Beirut.

17) RISOLUZIONE N. 265 (1 APRILE 1969)
Il CS condanna Israele per gli attacchi aerei su Salt in Giordania.

18) RISOLUZIONE N. 267 (3 LUGLIO 1969)
Il CS censura Israele per gli atti amministrativi tesi a cambiare lo status di Gerusalemme.

19) RISOLUZIONE N. 270 (26 AGOSTO 1969)
Il CS condanna Israele per gli attacchi aerei sui villaggi del Sud del Libano.

20) RISOLUZIONE N. 271 (15 SETTEMBRE 1969)
Il CS condanna Israele per non aver obbedito alle risoluzioni dell'ONU su Gerusalemme.

21) RISOLUZIONE N. 279 (12 MAGGIO 1969)
Il CS chiede il ritiro delle forze israeliane dal Libano.

22) RISOLUZIONE N. 280 (19 MAGGIO 1969)
Il CS condanna gli attacchi israeliani contro il Libano.

23) RISOLUZIONE N. 285 (5 SETTEMBRE 1970)
Il Cs chiede l'immediato ritiro israeliano dal Libano.

24) RISOLUZIONE N. 298 (25 SETTEMBRE 1971)
Il CS deplora che Israele abbia cambiato lo status di Gerusalemme.

25) RISOLUZIONE N. 313 (28 FEBBRAIO 1972)
Il CS chiede che Israele ponga fine agli attacchi contro il Libano.

26) RISOLUZIONE N. 316 (26 GIUGNO 1972)
Il CS condanna Israele per i ripetuti attacchi sul Libano.

27) RISOLUZIONE N. 317 (21 LUGLIO 1972)
Il CS deplora il rifiuto di Israele di rilasciare gli Arabi rapiti in Libano.

28) RISOLUZIONE N. 332 (21 APRILE 1973)
Il CS condanna i ripetuti attacchi israeliani contro il Libano.

29) RISOLUZIONE N. 337 (15 AGOSTO 1973)
Il CS condanna Israele per aver violato la sovranità del Libano.

30) RISOLUZIONE N. 347 (24 APRILE 1974)
Il CS condanna gli attacchi israeliani sul Libano.

31) RISOLUZIONE N. 425 (19 MARZO 1978)
Il CS ingiunge a Israele di ritirare le sue forze dal Libano.

32) RISOLUZIONE N. 427 (3 MAGGIO 1979)
Il CS chiama Israele al completo ritiro delle proprie forze dal Libano.

33) RISOLUZIONE N. 444 (19 GENNAIO 1979)
Il CS deplora la mancanza di cooperazione di Israele con il contingente di peacekeeping dell'ONU.

34) RISOLUZIONE N. 446 (22 MARZO 1979)
Il CS determina che gli insediamenti israeliani sono un grave ostacolo alla pace e chiama Israele al rispetto della Quarta Convenzione di Ginevra.

35) RISOLUZIONE N. 450 (14 GIUGNO 1979)
Il CS ingiunge a Israele di porre fine agli attacchi contro il Libano.

36) RISOLUZIONE N. 452 (20 LUGLIO 1979)
Il CS ingiunge a Israele di smettere di costruire insediamenti nei territori occupati.

37) RISOLUZIONE N. 465 (1 MARZO 1980)
Il CS deplora gli insediamenti israeliani e chiede a tutti gli stati membri di non sostenere il programma di insediamenti di Israele.

38) RISOLUZIONE N. 467 (24 APRILE 1980)
Il CS deplora con forza l'intervento militare israeliano in Libano.

39) RISOLUZIONE N. 468 (8 MAGGIO 1980)
Il CS ingiunge a Israele di annullare le espulsioni illegali di due sindaci e un giudice palestinesi, e di facilitare il loro ritorno.

40) RISOLUZIONE N. 469 (20 MAGGIO 1980)
Il CS deplora con forza la non osservanza da parte di Israele dell'ordine di non deportare Palestinesi.

41) RISOLUZIONE N. 471 (5 GIUGNO 1980)
Il CS esprime grave preoccupazione per il non rispetto da parte di Israele della Quarta Convenzione di Ginevra.

42) RISOLUZIONE N. 476 (30 GIUGNO 1980)
Il CS ribadisce che le rivendicazioni israeliane su Gerusalemme sono nulle.

43) RISOLUZIONE N. 478 (20 AGOSTO 1980)
Il CS censura con la massima forza Israele per le rivendicazioni su Gerusalemme contenute nella sua "Legge Fondamentale".

44) RISOLUZIONE N. 484 (19 DICEMBRE 1980)
Il CS formula l'imperativo che Israele riammetta i due sindaci palestinesi deportati.

45) RISOLUZIONE N. 487 (19 GIUGNO 1981)
Il CS condanna con forza Israele per l'attacco alle strutture nucleari dell'Iraq.

46) RISOLUZIONE N. 497 (17 DICEMBRE 1981)
Il CS dichiara nulla l'annessione israeliana delle Alture del Golan e chiede ad Israele di annullare immediatamente la propria decisione.

47) RISOLUZIONE N. 498 (18 DICEMBRE 1981)
Il CS ingiunge a Israele di ritirarsi dal Libano.

48) RISOLUZIONE N. 501 (25 FEBBRAIO 1982)
Il CS ingiunge a Israele di interrompere gli attacchi contro il Libano e di ritirare le sue truppe.

49) RISOLUZIONE N. 509 (6 GIUGNO 1982)
Il CS chiede che Israele ritiri immediatamente e incondizionatamente le sue forze dal Libano.

50) RISOLUZIONE N. 515 (19 GIUGNO 1982)
Il CS chiede che Israele tolga l'assedio a Beirut e consenta l'entrata di rifornimenti alimentari.

51) RISOLUZIONE N. 517 (4 AGOSTO 1982)
Il CS censura Israele per non aver ubbidito alle risoluzioni dell'ONU e chiede ad Israele di ritirare le sue forze dal Libano.

52) RISOLUZIONE N. 518 (12 AGOSTO 1982)
Il CS chiede ad Israele piena cooperazione con le forze dell'ONU in Libano.

53) RISOLUZIONE N. 520 (17 SETTEMBRE 1982)
Il CS condanna l'attacco israeliano a Beirut Ovest.

54) RISOLUZIONE N. 573 (4 OTTOBRE 1985)
Il Cs condanna vigorosamente Israele per i bombardamenti su Tunisi durante l'attacco al quartier generale dell'OLP.

55) RISOLUZIONE N. 587 (23 SETTEMBRE 1986)
Il CS ricorda le precedenti richieste affinché Israele ritirasse le sue forze dal Libano e chiede con urgenza a tutte le parti di ritirarsi.

56) RISOLUZIONE N. 592 (8 DICEMBRE 1986)
Il CS deplora con forza l'uccisione di studenti palestinesi dell'Università' di Birzeit ad opera delle truppe israeliane.

57) RISOLUZIONE N. 605 (22 DICEMBRE 1987)
Il CS deplora con forza le politiche e le pratiche israeliane che negano il diritti umani dei Palestinesi.

58) RISOLUZIONE N. 607 (5 GENNAIO 1988)
Il CS ingiunge a Israele di non deportare i Palestinesi e gli chiede con forza di rispettare la Quarta Convenzione di Ginevra.

59) RISOLUZIONE N. 608 (14 GENNAIO 1988)
Il CS si rammarica profondamente che Israele abbia sfidato l'ONU e deportato civili palestinesi.

60) RISOLUZIONE N. 636 (14 GIUGNO 1989)
Il CS si rammarica profondamente della deportazione di civili palestinesi da parte di Israele.

61) RISOLUZIONE N. 641 (30 AGOSTO 1989)
Il CS deplora che Israele continui nelle deportazioni di Palestinesi.

62) RISOLUZIONE N. 672 (12 OTTOBRE 1990)
Il CS condanna Israele per violenza contro i Palestinesi a Haram al-Sharif/Tempio della Montagna.

63) RISOLUZIONE N. 673 (24 OTTOBRE 1990)
Il CS deplora il rifiuto israeliano di cooperare con l'Onu.

64) RISOLUZIONE N. 681 (20 DICEMBRE 1990)
Il CS deplora che Israele abbia ripreso le deportazioni di Palestinesi.

65) RISOLUZIONE N. 694 (24 MAGGIO 1991)
Il CS deplora la deportazione di Palestinesi ad opera di Israele e ingiunge ad Israele di assicurare loro un sicuro e immediato ritorno.

66) RISOLUZIONE N. 726 (6 GENNAIO 1992)
Il CS condanna con forza la deportazione di Palestinesi ad opera di Israele.

67) RISOLUZIONE N. 799 (18 DICEMBRE 1992)
Il CS condanna con forza la deportazione di 413 Palestinesi da parte di Israele e chiede il loro immediato ritorno.

68) RISOLUZIONE N. 904 (18 MARZO 1994)
Il CS: sconcertato dallo spaventoso massacro commesso contro fedeli palestinesi nella Moschea Ibrahim di Hebron il 25 febbraio 1994, durante il Ramadan; gravemente preoccupato dai conseguenti incidenti nei territori palestinesi occupati come risultato del massacro, che evidenzia la necessità di assicurare protezione e sicurezza al popolo palestinese;
prendendo atto della condanna di questo massacro da parte della comunità internazionale; riaffermando le importanti risoluzioni sulla applicabilità della Quarta Convenzione di Ginevra ai territori occupati da Israele nel giugno 1967, compresa Gerusalemme, e le conseguenti responsabilità israeliane.
Condanna con forza il massacro di Hebron e le sue conseguenze, che hanno causato la morte di oltre 50 civili palestinesi e il ferimento di altre centinaia e ingiunge ad Israele, la potenza occupante, di applicare misure che prevengano atti illegali di violenza da parte di
coloni israeliani, come tra gli altri la confisca delle armi.

69) RISOLUZIONE N. 1402 (30 MARZO 2002)
Il CS alle truppe israeliane di ritirarsi dalle città palestinesi, compresa Ramallah.

70) RISOLUZIONE N. 1403 (4 APRILE 2002)
Il CS chiede che la risoluzione 1402 (2002) sia applicata senza ulteriori ritardi.

71) RISOLUZIONE N. 1405 (19 APRILE 2002)
Il CS chiede che siano tolte le restrizioni imposte, soprattutto a Jenin, alle operazioni delle organizzazioni umanitarie, compreso il Comitato Internazionale della Croce Rossa e l'Agenzia dell'ONU per l'Assistenza e il Lavoro per i Profughi Palestinesi in Medio Oriente (Unrwa).

72) RISOLUZIONE N. 1435 (24 SETTEMBRE 2002)
Il CS chiede che Israele ponga immediatamente fine alle misure prese nella città di Ramallah e nei dintorni, che comprendono la distruzione delle infrastrutture civili e di sicurezza palestinesi; chiede anche il rapido ritiro delle forze di occupazione israeliane dalle città palestinesi e il loro ritorno alle posizioni tenute prima di settembre 2000.

A seguito le dichiarazioni di Martin Van Crevel,professore di storia militare all'università ebraica di Gerusalemme
http://www.rense.com/general34/esde.htm
"Possediamo diverse centinaia di testate nucleari e di missiliche possiamo lanciare su bersagli in tutte le direzioni,persino verso Roma. Molte capitali europee sono il bersaglio della nostra aviazione militare"

Costui asserisce inoltre che l'unica strategia significativa nei confronti della popolazione palestinese è la "deportazione collettiva e l'attuale governo sta solo aspettando il momento opportuno per farlo".
Alla domanda se eventualmente non temesse che Israele possa essere considerato uno "stato canaglia" il professore ha citato l'ex ministro ministro della difesa Moshe Dayan che disse "Israele deve essere come un cana rabbioso,troppo pericoloso da importunare". E continua " Siamo la seconda o terza potenza militare del mondo. Abbiamo la capacità di portare il mondo alla distruzione insieme a noi e vi garantisco che questo è quello che succederà prima che Israele sparisca".

Bene. Dove avete sentito parole simili? Magari le avete lette in qualche libro di storia concernente la Germania di inizio secolo scorso.
Questo è il pensiero del Quarto Reich. Il Reich di Khazaria

Padoa Schioppa il tecnico. Incompetente.


Padoa Schioppa esordì al ministero, ricordate?, accusando il governo precedente di aver lasciato un buco enorme: ciò che giustificò il mettere gli italiani alla torchia fiscale.
Qualche settimana dopo, contrordine: i conti erano in ordine.
La torchiatura aveva anzi prodotto un «extragettito».
Nessuno dei grandi media confindustriali si degnò di rilevare l'errore, rivelatore del semplice fatto che - forse - l'espertissimo, il bravissimo, il lodatissimo eurocrate non sa leggere i bilanci.
Anzi.
L'extragettito fu subito ribattezzato «tesoretto», e promesso alle più varie categorie: poveri, pensionati, parassiti, statali, nani e veline.
I famelici ministri se lo sono conteso in zuffe da cani randagi: a me!
No a me!
Mai stato chiaro quanto fosse il «tesoretto».
Padoa Schioppa non l'ha mai chiarito.
Ha sempre parlato di 2,5 miliardi di euro, ma varie voci ministeriali lo facevano ammontare a 5 miliardi.
Prodi ha accennato a 7,5 miliardi.
Si scrisse che l'astuto Padoa Schioppa taceva, per salvare almeno una parte del tesoretto per l'unica destinazione decente per un «una tantum», la riduzione del debito nazionale.
Ma ora è lecito sospettare che, davvero, non lo sapesse nemmeno lui.
Se parliamo al passato, è perché il tesoretto è passato.
Volatilizzato.
Almeno 4,7 miliardi sono stati mangiati dall'aumento agli statali con gli arretrati (da pagare entro il 2008): il che significa che l'anno prossimo ci estrarranno un altro tesoretto, perché gli statali vogliono anche l'aumento anche nel 2009, nel 2010, nel 2011.
Ma il resto?
L'occulta riserva dell'astuto Padoa?
Anche quello è finito.



Lo ha ammesso lui stesso nei colloqui coi sindacati: i conti pubblici «vanno meno bene del previsto».
E ciò nonostante la torchia abbia prodotto in questi mesi altri 4 miliardi di extragettito (introiti anche questi non previsti dall'espertissimo).
Il Messaggero ha fatto qualche conto, al posto del contabile tecnocrate Padoa Schioppa: 2,5 miliardi sono di fatto già spesi per «pensionati, giovani e disoccupati», ossia per la pioggia di micro-regalie volute dalla sinistra estrema, terrorizzata dalla emorragia elettorale e decisa a comprarsi il suo elettorato con qualche pacco di pasta.
Un miliardo per riprendere le opere pubbliche (altrimenti Di Pietro fa cadere Prodi).
Altri 2 miliardi per la Sanità, dove le regioni spendono più allegramente che mai.
E poi, 3 miliardi per obbedire all'Europa e al Fondo Monetario: Prodi e Padoa Schioppa avevano promesso di portare il rapporto deficit/PIL sotto il 2,2%, e per questo avevano avuto approvati i conti dai super-contabili europoidi.
Ora il rapporto è 2,4 (forse più), e dunque bisogna trovare altri 3 miliardi.
A far la somma, risultano mancanti tra i 7 e i 10 miliardi.
Che Padoa Schioppa ci estrarrà dalle tasche con una super-manovra in autunno.
Che significa tutto ciò?
Che il super-tecnocrate Padoa Schioppa, l'esperto universale di spesa e fisco, non sa controllare la spesa pubblica.
L'hanno messo lì proprio perché come «tecnico» la sapeva più lunga e avrebbe resistito alle richieste demagogiche dei «politici».
Si scopre che non ha resistito un bel nulla e che è incapace nel suo mestiere.
Un miliardo qua, un miliardo là, ha speso come fosse un Mastella o un Cuffaro.
S'è lasciato fuggire un fiume di soldi dalle mani; e non se n'è nemmeno accorto in tempo, il che è peggio per un super-ragioniere.
Ma questo è ancora nulla.



Padoa Schioppa ha dimostrato in corpore vili (il nostro) che la sua teoria di finanza pubblica - che lui è il solo a seguire nel mondo civile - è clamorosamente fallimentare.
Tutti gli studiosi di finanza pubblica (tranne lui) sanno e ripetono che aumentare il gettito con l'iper-tassazione non serve, perché le spese pubbliche aumentano ancor di più.
Ogni volta che arrivano più soldi dai contribuenti, le burocrazie e le clientele parassitarie esigono più fondi: e li ottengono, perché sono vicine al potere e sottopotere, mentre il contribuente è lontano.
Il circolo vizioso è ben noto e studiato: più crescono le entrate pubbliche, ancor più crescono le uscite.
E' un circolo vizioso.
La strada giusta è la lesina delle spese pubbliche, particolarmente facile in Italia dove basta incidere sui lussi vergognosi, gli sprechi colossali e gli emolumenti dei miliardari pubblici e parapubblici, documentati dal libro di Gianantonio Stella.
Tutti i tecnocrati del mondo lo hanno capito.
Tutti, tranne Padoa detto Schioppa.
Nemmeno l'esperimento da lui operato su di noi, e fallito, lo ha convinto.
Come un ragazzino che traffica col «piccolo chimico», ci sta facendo esplodere e dice che sta producendo acqua di Colonia.
Lui insiste sulla sua teoria.
Come ha detto di recente, il problema è che in Italia non si pagano abbastanza tasse.
Che c'è «la pandemia dell'evasione fiscale».
La quale, ha assicurato, comporta «una perdita di 100 miliardi di euro l'anno in mancate entrate per lo Stato».



Già questo pone un dubbio: come ha calcolato l'evasione, uno che sbaglia i conti trimestrali?
E se sa esattamente a quanto ammonta l'evasione, dovrebbe sapere anche dove si produce.
E allora perché non la recupera?
Ma ha Padoa Schioppa aggiunto radioso: «Un'Italia ad evasione zero è possibile ed è a portata di mano».
Ed è quest'ultima frase che fa paura, in un gelido incapace come lui: convinto che ci siano da qualche parte 100 miliardi nascosti, ce li vuole far sputare tutti fino all'ultimo euro.
Crede davvero possibile estrarre dagli italiani 100 miliardi, pari al 7% del PIL.
Con la lugubre serietà di quei fanatici di ghiaccio, come un Pol Pot che volle «formare l'uomo nuovo comunista» e per questo dispose il massacro di un terzo del suo popolo nei lager, Padoa Schioppa persegue «l'evasione zero» - il limite teorico in qualunque sistema tributario - con fredda determinazione ideologica.
La prova della sua follia l'ha data quando s'è messo a sognare pubblicamente: «Pensate», ha sospirato radioso, «se avessi 100 miliardi in più…» ed ha descritto un'Italia dove ci sono soldi per una esemplare sanità, per gli aumenti agli statali, per le provvidenze ai giovani, ai pensionati e ai disoccupati e forse - estremo, folle limite del folle sogno - persino abbastanza da ridurre qualche aliquota spoliatrice... non prima, s'intende, che sia raggiunta la «evasione zero».
Ma ogni italiano sa perfettamente dove andrebbero quei 100 miliardi in più: in autoblù anche per i commessi del Senato e hostess Alitalia, in quattro autisti e tripla scorta per Mastella & signora, in aumenti alla signora Spitz in Follini, in stipendi miliardari per più amici e compagni di partito trombati e perciò piazzati a scaldare poltrone in Europa e in qualche Regione.
Più biglietti aerei per «viaggi di studio» a Las Vegas di intere delegazioni regionali con amanti al seguito, più concerti rock e pop allestiti da Veltroni e sindacati, più netturbini napoletani assunti su ordine della camorra, più immobili dei proliferanti uffici pubblici affittati al palazzinaro di riferimento, più cocaina per il senatore a vita Colombo a sostegno della sua incresciosa longevità, più trans per il segretario di Prodi, più veline, più Alitalia, più puttane e ballerine e Fabio Fazio da ordinare a Lele Mora: più sprechi, più inefficienze e occasioni di corruzione.
E più spese prevedibili per il futuro: una simile torchiatura fiscale a «evasione zero» esigerebbe infatti controlli estremi ad personam sulle categorie produttive, più «regole» e più burocrati controllori e poliziotti tributari.
Ci si arriva, ci si sta già arrivando.



L'ineffabile Draghi (altro grande esperto) vuole una tassa di 1,5 euro per ogni assegno emesso da privati che non siano «non trasferibili», e un tetto di 5 mila euro, anziché gli attuali 12 mila, su movimenti in contanti da privato a privato.
In ogni caso, gli assegni dovranno riportare il codice fiscale dell'emittente, dei giratari e degli incassanti… pensate quanto «lavoro» per i fannulloni di Stato, quanti nuovi precari saranno assunti stabili per questo controllo minuzioso e totale, asfissiante, da «evasione zero».
E quanto costerà applicare norme che saremo, nel mondo, gli unici ad applicare.
Pensa a tutto, l'incompetente Padoa Schioppa, affiancato dal grintoso incompetente Visco e dal sospetto incompetente Draghi.
Tutto tranne alla più logica soluzione: ridurre stipendi indebiti e autoblù, autisti e cocaina senatoriale.
O anche le paghe degli eurodeputati italioti, le più colossali d'Europa, a livello dei tedeschi e dei francesi.
Il motivo s'è visto.
Quando Cossiga ha annunciato di voler rinunciare all'autblu a vita, con scorta a vita e stipendio a vita da ex-capo dello Stato, è stato accolto da fischi e insulti dei suoi pari.
Ma sei pazzo?
Quelli sono «diritti acquisiti»: rinunciarvi è vietato, altrimenti dove si va a finire?
Dobbiamo rinunciarvi anche noi…
No, sono diritti acquisiti.
Ma anche i pensionati hanno contribuito tutta la vita alle pensioni degli altri, ritenendo di aver acquisito il diritto di avere una certa pensione ad una certa età.
Invece, quel «diritto acquisito» viene violato, e stanno architettando come violarlo sempre più. Anche i proprietari di prima casa dove abitano pensavano di aver acquisito un diritto sul loro bene: invece esso gli viene limato sotto i piedi dalla patrimoniale, l'ICI sulla prima casa.



Qui, noi contribuenti, scopriamo di giorno in giorno che qualche «diritto acquisito» ci viene tolto: e non sono autoblu né panfili da regata, né transessuali da diporto.
Il sistema giuridico italiano suppone due tipi di «diritti acquisiti»: quelli eterni e intoccabili di lorsignori, quelli cancellabili ad arbitrio, i nostri.
E tutto sotto gli occhi di «tecnocrati» che si rivelano incapaci, affetti da ideologismi preistorici, e incompetenti persino come contabili.
Viene da elevare una supplica a Goldman Sachs.
Regina Nostra, visto che già ci governi attraverso i tuoi delegati, perché non intervieni?
Licenzia i tuoi dipendenti italiani e mandaci i tuoi tecnici americani, che almeno hanno studiato, sanno manovrare i conti e sono al corrente delle novità della dottrina economica.
Che sentano anche loro la concorrenza straniera, per una volta, questi incompetenti.
Ti preghiamo, o Goldman: salvaci da questi cretini che ci hai appioppato.



Maurizio Blondet




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mercoledì 20 giugno 2007

Fermiamo Messiah Game!


Forse non tutti sanno che il gruppo di froci "Carni scelte" aveva organizzato per il 29 giugno a Bologna uno spettacolo teatrale di una blasfemia singolare: "La Madonna piange sperma" era il titolo.
Quello che è successo a Bologna può ben definirsi una rivolta popolare. Uno spettacolo del genere non offede solo noi credenti, ma tutto il popolo. Così non ci sarà alcuno spettacolo a Bologna. Resta il fatto che il ministro Melandri e gli assessori regionali e provinciali avevano concesso lo spettacolo nonostante la semplice lettura del titolo faccia venire la pelle d'oca.
La Melandri dovrebbe avere il buon gusto di capire che il danno che ha arrecato alla nazione facendoci perdere l'organizzazione degli europei di calcio è sufficiente.
Dopo questo caso sarebbe opportuno che si dimetta: sarà più libera di sculettare nei locali di Briatore senza doversi nascondere.
E mentre nelle chiese di Bologna si prega in riparazione di questa grave bestemmia ecco un altro caso:

Alla biennale di Venezia andrà in scena Messiah game. E' un balletto dove la blasfemia raggiunge livelli assurdi. Lo spettacolo si rifà al Vangelo, ma gli attori saranno nudi e mostreranno scene pornografiche. Il copione prevede che gli attori facciano sesso sul tavolo dell'Ultima Cena. La misura è colma. Fai sentire la tua voce!

http://www.cadlweb.org/cms/it/scrivi-al-webmaster/10.html

Sono successe troppe cose tutte in una volta, è evidente che è in corso un attacco su larga scala alla religione cattolica. E' nostro dovere difendere la nostra fede!

Soffrire con pazienza le ingiurie rivolte contro di noi è degno di lode
ma sopportare pazientemente le ingiurie contro Dio è il culmine dell'empietà.

Tommaso, Summa Theol. II-II, CXXXVI, 4

lunedì 18 giugno 2007

Ancora su Priebke


E' di oggi la notizia della protesta della comunità ebraica di fronte a Priebke che va a lavorare.
Il pandemonio che ha alzato questa vicenda sta assumendo i contorni del ridicolo.
La comunità ebaica continua a scagliarsi senza alcuna pietà contro qurel vecchio,non vogliono concepire nessun tipo di alleviamento delle sofferenze di quel vecchio.
Si lamentano che abbia la possibilià di uscire di casa per due ore al giorno,si lamentano che abbia gli arresti domiciliari e non la galera.
Si lamentano dei soldi che spende lo stato per assegnarhgli la scorta,nonostante le chiare cattive intenzioni della folla che inneggiava affinchè facesse la stessa fine di Eichmann(catturato dal mossad,impiccato,bruciato e disperso nel vento).
Poi passano all'attacco dell'avvocato,colpevole di aver difeso il Nazismo,e quindi di essere complice dello sterminio. Non c'è modo di farli ragionare,e non ci fu modo di metterli a tacere neanche al momento della condanna,quando permisero qualche eccezione per Priebke in barba alle nostre leggi.
1)Il suo reato era in prescrizione: per lui si fece l'eccezione di non considerarlo tale
2)Gli anziani non possono avere l'ergastolo in Italia. Lui si
3)Per la faccenda gli italiani usufruirono di un'amnistia. Fortuna loro,Priebke è tedesco e non gli fu accordata

E vogliamo parlare della reazione dei politici e dei cittadini? In 2 giorni i politici di sinistra hanno fatto in modo da avviare il riesame delle carte,si sono indignati per la vicenda. Nessuna pietà per Priebke. Le foibe sono senza colpevoli(anche a causa loro),Priebke deve marcire.
si parla della disumanità dell'ergastolo e tutti a sinistra sono concordi.
Vi stupirò con la mia opinione: l'ergastolo è una pena di morte naturale,non prevede un reinseriemento nella società e dunque non è costituzionale.
La mia idea è che l'ergastolo(pur mantenendo pene severe e giuste)va combattuto quanto la pena di morte.
Solo che,lungi dall'essere ipocrita,per me la legge vale per tutti,e Priebke ha avuto una vita giudiziaria già abbastanza costellata di "eccezioni".


Nota: Mi si conceda un appunto. Non sono così ingenuo da non pensare che questo gesto possa essere letto da qualche stupido idiota fanatico come una giustificazioe del gesto. Oggi ho avuto modo di interloquire con un nazista che avevo pubblicamente ridicolizzato su un forum. Ho letto il suo blog,e,chiedendomi come determinate cose siano permesse dalla polizia postale,sono rimasto inquietato dalla possibilità che qualcuno mi possa accomunare a quel folle. Ma alla fine riflettendo sulla pateticità del fenomeno(in tutta Italia saranno una novantina per lo più minorenni)non possiamo fermare per questo una lotta per i diritti umani. Lotta che ha anche più valore quando l'uomo che ne debba usufruire non sembra meritarla. Resta comunque un uomo. Non è il nazismo,non è un simbolo politico. E' un uomo. E risponderemo umanamente a chi ha commesso colpe disumane

domenica 17 giugno 2007

DIFENDI I TUOI BAMBINI

Il 23 giugno si celebrerà il “Boy love day”, la giornata dei pedofili. Un’iniziativa internazionale promossa da diverse associazioni che dialogano attraverso siti internet con lo scopo di diffondere la “cultura della pedofilia” e solidarizzare con i violentatori di bambini in carcere. Nei siti, oltre agli appelli per “accendere una candela azzurra”, compaiono foto di minori semi-nudi e chiari inviti al sesso libero tra adulti e adolescenti. Di fronte ad un tale scempio, ci appelliamo all’Unione Europea, all’Unicef e a tutte le istituzioni affinchè il “Boy love day” non si celebri e affinchè vengano oscurati tutti i siti Internet dove si sta propagando questa iniziativa. Occorre reagire con forza e sostenere questa battaglia di civiltà per la tutela dei nostri figli e dei bambini di tutto il mondo dall’orrore degli abusi e delle violenze.
FIRMA LA PETIZIONE SU http://www.epolis.sm/html/fermiamo_gli_orchi.html
NON ESSERE COMPLICE DEGLI ORCHI!

Cowabunga!! Finocchi alla riscossa!

Si è appena svolto il gay pride di Roma. Grillini l'ha definita una manifestazione seria e non folkloristica. Serietà di cui allego foto.
Nessuna novità da segnalare, ormai è sempre la stessa buffonata. Il gay pride è una manifestazione in cui si esigono diritti che non spettano e si condisce tutto con insulti alla chiesa cattolica, pagliacciate e spettacoli definibili francamente osceni.
Ministri sì, ministri no.
Certo che è quantomeno singolare vedere una "maggioranza" che manifesta contro se stessa. Ma ormai questo governo c'ha abituato a tutto. A proposito, il coro più cantato alla manifestazione era "Prodi, Prodi dove sei? Roma oggi è tutta gay".
Posso smentire: in questo momento mi trovo a Roma e sono ancora attratto dalle donne.
E' partita la solita girandola cazzateggiante di numeri: cinquantamila, centomila, cinquecentomila, anche un milione! O hanno trovato il modo di riprodursi con le loro colonscopie naturali oppure, cosa molto più probabile ed evidente all'umana vista, erano in numero palesemente inferiore.
Volevano la stessa visibilità del family day.
E' difficile commentare questo perchè non so come scrivere la grassa risata che ci siamo fatti quando l'ho sentito. Ma trovo inutile annoiare il lettore con ciò che ho scritto già 100 volte.
Dopo la manifestazione (come è usanza di tutti i gay pride) c'è la festa. Così mentre scrivo, una villa di Roma è stata trasformata in Sodoma by night. Ecco perchè durante la sfilata del gay pride era visibile il carro allegorico dei gay "superdotati" (xgayman). Maurizio Costanzo potrebbe ben definirlo consigli per gli acquisti.
...e domani è un altro giorno.

venerdì 15 giugno 2007

Umanità per Priebke


Oggi nelle piazze di Roma verranno distribuite 10000 cartoline contro il permesso dato a Priebke di lasciare gli arresti domiciliari per recarsi al lavoro.
Priebke,all'epoca capitano delle SS a roma,fu uno degli esecutori materiali della strage delle fosse ardeatine(335 morti come rappresaglia all'attentato di via Rasella dove persero la vita 33 soldati sudtirolesi nazionalsocialisti)la cui memoria è ancora viva negli italiani e ci spinge(tutti,noi compresi) a porre ancora adesso condoglianze alle famiglie delle vittime.
Che Priebke fosse colpevole,non vi era alcun dubbio. Il tribunale in prima istanza aveva concesso alcune attenuanti(eseguiva un ordine dall'alto,era già 85enne,il reato era caduto in prescrizione da oltre 30 anni),ma sotto la pressione di varie comunità,Priebke fu arrestato e condannato all'ergastolo nonostante la sua età.
Adesso,93enne,ha la possibilità di lasciare gli arresti domiciliari per andre un paio d'ore a lavorare,ma troviamo un'insurrezione di veri e propri MARAMALDI che ostentano la loro lotta al nazifascismo(periodo conclusosi oltre mezzo secolo fa) protestando contro questo paio d'ore di una persona che,se è pur vero che è stata un'omicida in tempo di guerra,adesso è un vecchio 93enne vedovo agli arresti da quasi 10 anni.
Non si vuol prevedere nessun reinserimento nella società per quest'uomo,nonostante così reciti la nostra costituzione.
Tra i primi oppositori abbiamo addirittura il nostro esimio Ministro della Giustizia Mastella,tanto solerte nella stesura dell'indulto che ha permesso la liberazione(o la mancata galera)ad individui attualmente ben più pericolosi di un cadente 93enne.
Potrei tirare in ballo le foibe e il nulla compiuto dal nostro stato per condannare gli autori di quest'altro atroce sterminio di italiani,ma non è questo a mio parere il punto.
Il punto è l'umana pietà. L'umanità che si potrebbe contestare allo stesso Priebke per la strage di cui si è fatto partecipe,ma che non può mancare alla Giustizia italiana che da essa dovrebbe essere illuminata.
La strage compiuta è stata un atto gravissimo,ma la legge del taglione non può essere contemplata dalla nostra magistratura.
Non ci è dato rispondere in modo spietato a chi a sua volta è stato spietato,non possiamo rispondere con un atto malvagio ad un atto malvagio. Abbiamo l'obbligo di rispondere con un atto giusto e che non chiuda le porte alla speranza.
Ad 85 anni Priebke fu condannato a morire in cella,contro le nostre leggi che se vedono nel carcere un carattere afflittivo,vedono ancor di più in esso un percorso per il reinserimento nella società(contraddizione riguardo l'ergastolo).
Quindi qui non è un discorso politico nè possiamo permetterci di parlare di vendetta. Viene proposta umanità. Umanità che tocca picchi di eroismo nella richiesta di grazia proveniente anche da 3 famiglie delle vittime.
Ma qui non si tratta di grazia. Si tratta di dare ad un vecchio ultranovantenne 2 ore di libera uscita per svolgere un compito qualunque che gli dia la forza di tirare avanti in questi ultimi anni di esistenza rimastigli.
Ricordiamoci che siamo uomini,non sciacalli. Dimostriamo dunque umanità verso quel vecchio,a prescindere dalla personale opinione se ne sia o meno degno,augurandoci che tutti i parenti delle vittime abbiano la forza eroica di perdonare.
E non lasciamo che Priebke venga sciacallato da vendicativi forcaioli che salgono ancora sul vetusto carro della resistenza(ormai conclusa da quasi un secolo)vogliosi di onorarla continuando ad accanirsi contro di lui.

giovedì 14 giugno 2007

Su Israele,la verità ONU. In segreto.


La Palestina affonda nel sangue.
Perché?
Lo ha spiegato Alvaro De Soto, l’inviato dell’ONU per il Medio Oriente, nel suo rapporto di fine-missione.
Un rapporto riservato.
Solo in segreto si può dire la verità. (1)
Israele, scrive De Soto, ha posto ai palestinesi, per aprire trattative, condizioni impossibili da raggiungere.
Israele ha assunto un atteggiamento «essenzialmente di rifiuto» nei confronti dei palestinesi.
Washington ha «atterrato a bastonate» (pummelled into submission), o «massacrato», il ruolo dell’ONU come negoziatore imparziale fra israeliani e palestinesi.
L’espressione va spiegata: i negoziatori occidentali (il quartetto: USA, EU, Russia ed ONU) non sono più stati imparziali da quando hanno non solo accettato, ma preso parte al boicottaggio economico della Palestina per punire il popolo palestinese di aver votato Hamas.
Come noto, questo crudele blocco economico, con la ritenzione degli aiuti internazionali e il furto dei diritti doganali perpetrato da Israele, è stato concepito da Israele ed imposto ai vili Paesi occidentali dalle lobby israeliane.
Era la «cura dimagrante» di cui parlò, ridacchiando, Ehud Olmert.
Con questo, l’Europa si è fatta complice del genocidio a bassa velocità perpetrato contro i palestinesi ed ha distrutto la sua credibilità come mediatore.
Solo e semplicemente per viltà di fronte alla lobby ebraica.



Ora De Soto dice che questa messa alla fame ha avuto «conseguenze devastanti» sul popolo palestinese, ed è stata, «a dir poco, di cortissima veduta».
L’adesione al blocco ordinato da Israele, scrive De Soto, «Di fatto ha trasformato il Quartetto da un gruppo di negoziazione guidato da un documento comune (la ‘road map’) in un corpo che null’altro ha fatto che imporre sanzioni ad un governo liberamente eletto, contro un popolo sotto occupazione, mentre poneva per il dialogo pre-condizioni irraggiungibili».
Un linguaggio molto più diretto della solita lingua di legno ONU.
Il fatto è, come ha spiegato De Soto al Guardian, che il suo rapporto finale è destinato al Consiglio di Sicurezza.
«E’ un rapporto riservato, non inteso alla pubblicazione».
Nel tempo dell’Anticristo, la verità si può dire solo in sede segreta.
E nemmeno del tutto: De Soto non ha osato scrivere nelle sue 53 pagine che Fatah viene da mesi armata da armi americane per volontà dei due potenti israeliani dell’Amministrazione Bush, Elliot Abrams e John Bolton: con lo scopo primario di far riprendere il potere a Fatah (che non ha più la legittimità democratica) o almeno di far scoppiare la guerra civile intra-palestinese cui oggi assistiamo; bel risultato in ogni caso, per propaganda e per sovversione.
Anche Zbigniew Brzezinski da qualche tempo dice la verità, e per questo viene censurato.
Di recente (2), ha pubblicamente detto: «USA ed Israele dovrebbero porre la questione del disarmo nucleare dell’Iran nel contesto della de-nuclearizzazione dell’area».
Ossia, ha chiesto che Israele si dichiari pronta a denuclearizzarsi, a rinunciare alle sue bombe atomiche.
«Dopotutto», ha aggiunto sarcastico, «se ci si vuol far credere che l’arsenale nucleare di Israele non è un deterrente sufficiente per garantire la sicurezza di Israele di fronte al programma nucleare iraniano, vuol dire che non ha un gran valore».
Argomento lucidamente razionale: a che serve il deterrente israeliano, se non deterre?
Ciò che Brzezinski propone è ciò che propongono da sempre Siria, Arabia Saudita e Lega Araba: facciamo una zona libera da armi atomiche, dunque disarmi il solo Paese che ha queste armi.
Così, avremo un motivo sensato per chiedere all’Iran di disarmare.
Ma naturalmente non è il disarmo bilaterale che interessa a costoro.
Non è la pacificazione che perseguono, ma la «bastonatura per sottomettere».
E’ in corso la più vasta opera di sovversione internazionale della storia.
Un indizio?



Lo hanno rivelato l’agenzia Deutsche Presse e l’italiana AGI. (3)
Durante il vertice del G-8 ad Heiligendamm, il 7 giugno scorso, la polizia tedesca «ha sorpreso agenti dei servizi di sicurezza USA che tentavano di far passare esplosivo C4 dissimulato attraverso un posto di controllo».
Solo quando i detector automatici hanno rivelato l’esplosivo nelle loro valigette gli agenti americani, tutti in abiti civili, si sono qualificati.
Ed hanno detto che volevano mettere alla prova la sicurezza tedesca.
E’ stato sventato un attentato false flag, da attribuire al terrorismo islamico?
Thierry Meissan ricorda che anche il 7 luglio 2005, il noto e sospetto attentato alla metropolitana di Londra avvenne all’apertura del G-8: 56 morti e 700 feriti, con la conseguenza che i maggiori temi di discussione del vertice furono cancellati, per parlare di uno solo: «la lotta mondiale al terrorismo».
E’ noto, ed abbiamo rievocato il fatto più volte, che quel 7 luglio l’attentato «islamico» coincise con una «esercitazione antiterrorismo», ordinata non si sa da chi, che ebbe luogo negli stessi istanti nelle quattro stazioni colpite.
E’ noto che i servizi israeliani avvertirono in anticipo Ben Netanyahu, che era a Londra, di non uscire dall’albergo.
Ed è anche evidente che la lotta al terrorismo si fa non bombardando villaggi afghani e stazioni ferroviarie irachene, ma come l’hanno fatta gli agenti tedeschi ad Heiligendamm: con controlli preventivi anche (soprattutto) sui funzionari americani.
Non avesse controllato, avremmo avuto un orrendo attentato al C-4, il plastico militare.
Washington avrebbe proclamato che era opera di Al Qaeda, come oggi accusa Al Qaeda di aver distrutto i minareti della moschea sciita di Samarra (già distrutta da simile attentato «sunnita-islamico»).
E ancora una volta, al G-8 non si sarebbe parlato di riscaldamento climatico e promesse (vane) di aiuti all’Africa, ma esclusivamente di lotta al terrorismo islamico.
Magdi Allam e Ferrara avrebbero, ovviamente, tenuto bordone.
Anzi invocato il bombardamento dell’Iran, all’unisono con il senatore Lieberman, con il guru neocon Podhoretz: avremmo un’altra guerra.



E’ sempre più chiaro: dalla Somalia al Medio Oriente, dall’Europa a Beiruth, il pericolo viene da una vastissima e spietata manovra di sovversione, da una immensa e sanguinosissima «strategia delle tensione» da cui Israele crede di ottenere vantaggi radicali.
Come sempre, la sovversione ha bisogno del segreto e della menzogna.
Basta dire la verità per azzerarla, salvando vite umane sacrificate inumanamente.
Ma la verità non si può dire, se non in rapporti confidenziali.
Né l’agenzia Deutsche Presse né l’AGI sono state riprese da alcun media occidentale.
Le parole di Brzezinski non hanno avuto eco nella stampa.
E, dopo aver beccato gli agenti USA in flagrante tentato terrorismo al G-8, la polizia tedesca ha «rifiutato di commentare l’evento».
Ciò vuol dire che non possiamo che aspettare la prossima strage.
Complici e vittime volontarie.

Maurizio Blondet
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Note
1) Rory McCarthy «Secret UN envoy report condemns US for Middle East failure», Guardian, 13 giugno 2007.
2) Justin Raimondo, «It’s alla about Israel», antiwar.com, 13 giugno 2007. Brzezinski ha parlato alla conferenza dei think tank «The Century Foundation» e «Center for American Progress», tenutasi allo Hyatt Recency sul Campidoglio il 12 giugno. Fra i presenti: Madeleine Albright, Wesley Clark (già comandante supremo NATO), John Deutch (ex direttore CIA), Daniel Kurtzer (ex ambasciatore USA in Egitto), Bob Rubin (ex segretario al Tesoro). un bel gruppo di «ex», quasi tutti ebrei, critici o allarmati della sovversione israeliana. Ma senza voce.
3) «La police allemande dèjoue un tentative d’attentat état-unienne contre le G-8», Réseau Voltaire, 11 giugno 2007. Ecco il breve comunicato AGI: «G8: Sicurezza alla prova, agenti USA tentano di passare con C4. AGI, Heiligendamm (Germania), 7 giugno. Gli uomini della sicurezza americana hanno messo alla prova i controlli attorno al vertice del G8. Secondo quanto riferito da fonti tedesche, alcuni agenti USA in borghese hanno tentato di introdurre dell’eplosivo al plastico C4 da un varco di accesso all’area di Heiligendamm. L’esplosivo, nascosto in una valigetta a bordo di un’auto, è stato localizzato dai macchinari e a quel punto gli uomini della security americana si sono qualificati».




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mercoledì 13 giugno 2007

Ecumenismo di guerra


Ricevo altre lettere catto-talebane che insistono: no, l'Islam è una falsa religione, è satanica…
Ma stavolta, per cercare di farmi capire, ho da raccontare un episodio accaduto in Libano, e riferito dal caro Agostino Sanfratello, che là ha abitato e che là torna.
Un giovane Hezbollah saluta il generale Aoun, cristiano maronita, e gli dice: «Starò sulla porta del Paradiso finchè anche tu non ci sari entrato».
Il generale Aoun è seriamente commosso.
Da arabo cristiano, capisce il pensiero del combattente sciita.
Egli è serenamente certo che l'attende il Paradiso, perché è pronto a farsi uccidere in battaglia, e sa il premio che spetta ai martiri.
Da fedele musulmano, ha motivo di dubitare che il generale, cristiano, infedele, sarà salvo.
Ma il generale cristiano è con loro, quasi unico al loro fianco nel combattimento in corso; compagno leale, disinteressato, di cui ci si può fidare «fino al sangue».
Perciò l'Hezbollah si fa garante per lui di fronte ad Allah.
Ora, nessuno mi convincerà a proclamare che la fede di questo Hezbollah è falsa e satanica.
E nessuno può dirlo in coscienza, senza aver paura di offendere Dio.
Dirò di più.
Questo è il solo livello in cui la parola «ecumenismo» non è una untuosa vacuità: l'ecumenismo dei pronti a morire in guerra.
E' anche il solo livello in cui assume significato il mantra, generalmente falso, di tanti neo-gnostici da tavolino e neo-pagani, sulla «identità trascendente delle religioni».
Perché chi sa appena qualcosa di queste cose, non ignora che il voto del giovane Hezbollah è ciò che nel Buddhismo si chiama «voto del Bodhisattva», che il monaco novizio deve fare in via preliminare: l'impegno a non entrare nel Nirvana finchè non vi sia entrato «l'ultimo filo d'erba».
Nel Buddhismo, si onora la figura di Avalokiteshvara, «il Signore della Compassione», che perennemente sta sul limite, ritardando la propria Estinzione, per accogliere gli altri, più deboli, anzi l'intera creazione che (attesta san Paolo) «grida d'essere salvata».



E' meno noto che padre Pio fece lo stesso voto.
Ai fedeli dei gruppi di preghiera da lui istituiti assicurò: tranquilli, io starò sulla porta del Paradiso finchè non ci siate entrati tutti.
L'esempio, del resto, gli veniva da Cristo stesso.
Anch'Egli disse che avrebbe raccolto tutte le sue pecore, e solo alla fine «chiuderò la porta» dell'ovile.
E disse ancora: «Io sono la Porta».
E' un mistero: ma a quanto pare ogni storica via che promette la salvazione prevede la presenza di un Amico, di un Buon Pastore, che ci aspetta sulla Porta, e ritarda la propria privata salvezza per assicurare che chi bussa «è uno dei miei».
E' un mistero che non abbiamo il diritto di «spiegare» con esoterismi da salotto, né di «confutare» con capziosi tomismi scolastici o coranici.
Non noi, a cui si applica la sferzante avvertenza di san Paolo: «Non avete ancora sofferto fino al sangue».
Questo è un mistero per guerrieri, per cui l'aldilà è già più vicino dell'aldiquà.
Per chi ha già scontato la propria morte, domani o fra poche ore, e la affronta pronto, ossia spogliato di ogni impaccio superfluo (e di particolarismi spirituali), solo ormai si preoccupa del suo compagno d'armi che combatte al suo fianco, perché non gli sia negata la salvezza.
E' il rude amore fra commilitoni sotto il fuoco.
Non è possibile che questo atto d'amore non venga esaudito.
Forse è per questi che fu detto: «Il Regno dei Cieli patisce violenza, e sono i violenti ad impadronirsene».
O almeno, questo è uno dei significati che vi possiamo intravvedere noi, che non siamo pronti a soffrire fino al sangue.
La commozione di Aoun è anche quella del vecchio comandante, il cui duro mestiere è mandare dei giovani alla morte, che riconosce il soldato su cui si può contare: terrà la posizione finchè avrà vita nel suo giovane corpo, fino a quel che l'eufemismo bellico chiama «l'estremo sacrificio sotto le più avverse condizioni».
Noi, estranei a questo rapporto speciale di guerra, possiamo solo onorare quel giovane Hezbollah sentendolo nostro fratello nella fede, la fede vera.
E, se mai, rimpiangere che quel che ho chiamato la clericalizzazione della Chiesa abbia obliterato questa possibilità umana, l'ascetica dei guerrieri.
Oggi, ci si propone un solo modo di santità, omologo ai consacrati, ai preti, frati, suore, ai contemplativi.
E' un eroismo profondissimo anche il loro, ma non il solo eroismo possibile.
Anche noi abbiamo avuto i nostri samurai, i nostri cavalieri rajput, anche noi cristiani abbiamo conosciuto quella via.
Abbiamo avuto i Templari.
Abbiamo avuto i cavalieri.
Abbiamo avuto Federico, imperatore germanico e siciliano, che volle esser calato nella tomba con la spada - spezzata, a dire che la milizia era per lui finita, non ci sono spade nel Cielo.
Federico fu scomunicato da Pontefici-talebani, perché anziché partire per l'ennesima crociata si accordò con l'arabo per avere, pacificamente, Gerusalemme.
Ma solo un guerriero può essere pacifico (l'Arabo lo capì perfettamente, e accedette all'accordo).
Il clero non può facilmente giudicare chi non è imbelle, chi ha fatto delle armi la sua vocazione.
Possiamo rimpiangere o no.
Ma non può che essere stata volontà di Dio la nostra perdita della santificazione bellica, e in questo pensiero è giocoforza rassegnarci a questo spazio vuoto della cattolicità: che ha così poco da dire agli animosi e ai «violenti» che prendono d'assalto il Regno, e rende imbelle il cattolicesimo d'oggi, che lascia solo Aoun coi suoi Hezbollah e maroniti.
Chissà.



Va detto che un barlume di questa via è rimasto, e proprio in padre Pio, il cappuccino mitissimo.
Più volte, in bilocazione, è apparso a gente diversa durante la prima guerra mondiale: e spesso, in quel periodo 1915-18, fu visto «vestito da soldato».
Da fantaccino italiano delle trincee.
Non c'è dubbio che padre Pio partecipò a quella guerra, e dal suo convento garganico volò volontario sull'Isonzo e sul Carso tra i morenti e i feriti, da patriota qual era.
Il generale Cadorna attestò di quel cappuccino (in quel caso si presentò in saio) che entrò nella sua tenda la notte della rotta di Caporetto, e dissuase il generale dal suicidio cui si preparava, pistola già alla tempia.
Solo molti anni dopo Cadorna, portato a visitare San Giovanni Rotondo, riconobbe in quel frate «quel» frate; e padre Pio gli esclamò allegro: «L'abbiamo vista brutta quella notte, eh generale?». Notate il plurale: «L'abbiamo vista brutta».
Così parlano i soldati dopo la battaglia, fra loro.
Il rude amore del soldato semplice, camerata Pio.
Lui forse potrà giudicare se è falsa la religione del giovane Hezbollah.
Noi no.
Anzi vorremmo che tutti i musulmani fra noi, che non hanno sofferto fino al sangue, imparassero da lui.
Ne seguissero l'esempio generoso.

Maurizio Blondet




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domenica 10 giugno 2007

Il senatoruccio vuole il gelatino



E' incredibile,quasi surreale.
Hanno i viaggi aerei prepagati,le schede telefoniche a credito illimitato,stipendi faraonici(i più alti del mondo,l'assessore alla spazzatura in Sicilia prende 5 volte quello che prende Condoleeza Rice),pensioni in vitalizio per solo 2 anni di "lavoro".
Il costo della loro carta igienica(è tutto vero e comprovato)è pari a 300000€. Fa sospettre un colera intrattabile in ognuno di loro.
La bolletta dell'acqua è pari al costo per riempire diverse piscine olimpioniche.
Lo scandalo ha fatto passare alla revisione dei vantaggi,ma l'unica cosa che sono riusciti a togliersi è LA SAUNA e LA CYCLETTE.
Hanno ricevuto le "settimane enogastronomiche regionali", il primo "corso per sommelier per senatori"(tenutosi nelle aule parlamentari,e adesso Buttiglione manda la seguente ai questori di palazzo Madama
Ci rivolgiamo a voi con una richiesta di miglioramento della qualità della vita in Senato. La buvette non è provvista di gelati. Noi pensiamo che sarebbe utile che lo fosse e siamo certi di interpretare in questo il desiderio di molti. E' possibile provvedere? Si tratterebbe di adeguare i servizi del Senato alle esigenze della normale vita quotidiana delle persone. In attesa di riscontro, porgiamo cordiali saluti
Il gelato. Non possono uscire a prenderlo con il faraonico emolumento che ci viene estorto a loro beneficio. Lo vogliono lì,nella loro mangiatoia.
Il fatto si commenta da sè.
Ma spezziamo una lancia in favore dei parlamentari.
Il fornitore del servizio catering del viene pagato 1,30€ a porzione di lasagne.
Su di lui risparmiano.

venerdì 8 giugno 2007

Quanto è difficile scegliere...


» 2007-06-08 15:29
Berlusconi: "Che Italietta"
GENOVA - "E' una cosa inaccettabile, torna l'italietta. Mi vergogno": così Silvio Berlusconi da Genova, commenta il fatto che il presidente americano non andrà a Trastevere. "E' una cosa che mi addolora ed è colpa di questa sinistra anti-americana", ha osservato il presidente di Forza Italia nel corso di una passeggiata nel centro di Genova, dove è venuto in vista dei ballottaggi per le amministrative. "Mi dispiace - ha aggiunto - perché avviene per la visita della più grande democrazia del mondo che ci ha dato la dignità e la libertà". Di tutto questo, ha concluso, "mi vergogno".

Colui che scrive i discorsi di Berlusconi è evidentemente in ferie. Ripercorriamo insieme le ultime affermazioni improvvisate da questo funambolo della gaffe oltre che eroe delle idiozie fuori luogo.
1)Chiede l'organizzazione di uno sciopero fiscale.
Ora,siamo d'accordo che la finanziaria è stata predatoria,ma lo sciopero fiscale si configura come un'apologia di reato,facilmente attendibile da chi ha usato come braccio destro Dell'Utri e Previti.
Accortosi della gaffe,il nostro ex premier si rimangia tutto,lasciando a tutti i forzisti(mi fanno anche un pò di pietà per questo)l'arduo compito di giustificare il proprio re.
2)Dall'articolo ansa pubblicato:la colpa delle manifestazioni antibush è dovuto alle fomentazioni anti-americane della sinistra.
Che la colpa sia invece delle guerre preventive illegittime di bush,contr stati arabi MAI implicati con Al Qaeda,senza le famigerate armi chimiche o nucleari.
Si porta le democrazia in punta di missili Patriot. Ma come si fa a credere a cose simili? La democrazia è un processo culturale inimponibile,e ne abbiamo dimostraione continua. Il discorso è lungo,ma mi fermo qui.
3)Sempre dall'articolo: gli americani ci hanno dato la dignità.
A noi. A noi che abbiamo sviluppato le università anni prima che loro fossero scoperti. A noi che siamo stati il faro della cultura mondiale per 3000 anni.
Semmai siamo noi,ad aver dato loro la dignità.
4)Capolavoro politico: alla chiusura della campagna elettorale per il ballottaggio a Genova,usa una tattica già usata a Messina: Il Milan darà giocatori al Genoa!
Notiziona da calciomercato che varrà il voto degli ultrà genoani. La cosa triste è che potrebbe addirittura funzionare.

Ti vergogni dell'italietta,imperatore del nulla? In un'Italia seria non saresti mai stato premier nemmeno per un mandato. Rappresenti pienamente la pochezza culturale e morale di questa nazione.

E questo è quanto,dunque. Da una parte il parassitismo antisociale a favore delle clientele fancazziste rappresentato da prodi,dall'altra la nullità tragicomica rappresentata da Berlusconi e la sua auspicata repubblica delle veline.
Restiamo speranzosi che qualcosa cambi,ma la possibilità di una terza posizione vera(non quella prostituta politica che vuole fondare mastella)non si vede nemmeno all'orizzonte.

Non leggere questo articolo!

Ti fa comodo stare nella tua inedia. Leggendo questo articolo non potresti rimanere impassibile.
Quante volte l'hai detto vedendo i filmati dei lager nazisti "Non sarà mai più"? E quando ti si rispondeva che però i tedeschi non ne sapevano niente hai puntato il tuo dito inquisitore a dire "Non è vero! Erano tutti complici di quel pazzo!". Hai sempre giurato che non si sarebbe mai ripetuto, che tutto il mondo avrebbe gridato con un'unica voce e fermato qualsiasi altro genocidio.
Ma adesso stai zitto. Non è vero che non sai! E' sotto i tuoi occhi!
Le vittime sono diventate i peggiori carnefici che la storia ricordi.
Guardate la foto: il bambino non avrà più di 10 anni, si è fatto la pipì addosso dalla paura ed è in lacrime. Quale belva sanguinaria ha bisogno di 6 soldati armati fino ai denti per essere arrestato?
I soldati israeliani giorno dopo giorno sparano sulla povera gente chiusa in un lager, li bombardano e distruggono le loro case. Hanno pure perfezionato i lager di Hitler: il vitto è a carico dei prigionieri (neanche i nazisti erano così sadici). Il sonno diventa merce rara, ogni bambino lo anela disperatamente. Ma mentre tu dormi comodo ne tuo letto, loro non possono farlo perchè elicotteri Apache aleggiano su di loro.
Anche l'Europa ha posto sanzioni perchè i Palestinesi hanno commesso la colpa collettiva di eleggere Hamas. La gente muore di fame.
Ma tu onori i carnefici come se fossero vittime. Sono ebrei quindi innocenti a prescindere.
Può essere che non sai nulla, ma se sei arrivato a leggere fino a quì adesso qualcosa la sai.
La verità è che non hai le palle.
Non ce l'hai avute con Hitler, figurati adesso.
Sì, sei un vigliacco, un coniglio. Non vuoi metterti contro il più forte perchè anche in questo è riuscito il consumismo: ti ha reso uno smidollato. Così ti schieri col più forte, perchè sei sì un vigliacco, però ti piace dannatamente stare sul carro dei vincitore.
"Alla fine sono musulmani" pensi. "Terroristi", "incolti", "nemici della democrazia", "non sono come noi".
Mi fai vomitare. All'umiliazione di essere servo, aggiungi l'infamia di essere un carnefice pure tu!
Non ti chiedi perchè gente che sta morendo di fame affronta la 3° potenza militare mondiale appoggiata dalla 1° (più semplicemente puoi chiamarla USrAele)?
Te lo chiedi, lo so.
Ma stai zitto. Pensi che prima o poi si sazieranno di occupare terra palestinese. Terra non loro. Pensi che alla fine lasceranno un lembo di culo di terra per i Palestinesi. Terra buona per morire, non certo per vivere.
E così permetti che si bombardino interi villaggi profughi alla ricerca dei capi di Hamas.
Oggi Bush passeggia per le strade di Roma. Nel frattempo stanno togliendo ai Palestinesi l'acqua. Un diritto inalienabile, un bene ben più prezioso del petrolio per quel popolo.
Tu stai zitto. E parli mi dai dell'antisemita.
Ma io le palle ce l'ho. Mi predo i tuoi insulti, la tua discriminazione, il tuo disprezzo. Io mi spezzo, ma non mi piego.
Cossiga (Tg4) dice che dovrei esporre oggi la bandiera americana, quella britannica e quella israeliana.
Ma da me garrirà solo quella Palestinese.

فلسطين حرة

mercoledì 6 giugno 2007

SPECIALE: chi l'ha Visco

La pietra di scandalo è la scalata alla BNL da parte di Unipol e delle coop rosse. Chissà quali nefandezze nasconde questa scalata. Famosa è la frase di Fassino che gongolava "Adesso abbiamo una banca!". Ed infatti le indagini erano partite. Ma ecco che entra in scena Visco che, tramite pressioni pressochè quotidiane, sollecita al generale Speciale la decapitazione vertici della GdF della lombardia. Speciale, col rigore che contraddistingue le forze armate, si rifiuta di asservire la GdF alle forze politiche. Visco aprì quindi una crisi istituzionale che culmina in oscure minacce che costringono il generale a rassegnare le proprie dimissioni dall'incarico.
"Visco mi disse - ha dichiarato il generale nell’interrogatorio reso all’avvocato generale Manuela Romei Pasetti - che se non avessi ottemperato a queste direttive erano chiare le conseguenze cui sarei andato incontro".
Inquietante.
Chi vi scrive sta in questo momento seguendo il dibattito al Senato sulla questione.
Il vampiro Padoa Schioppa ha avuto la faccia tosta di descrivere il generale Speciale come una sorta di minaccia per la società. Però prima avevano proposto di mandarlo alla corte dei conti se avesse smesso con quelle indagini. Una cosa vergognosa.
Mettiamo caso che avessero ragione. Che Speciale sia un infame, un pericolo pubblico. Ed allora perchè dargli una promozione? Perchè Visco è stato costretto a consegnare le deleghe?
Ed in ogni caso perchè non sono state seguite le normali procedure di trasferimento? E perchè trasferire gente che occupava il posto da appena 13 mesi?
Domande a cui nessuno ha saputo rispondere. Nessuno tra i membri della sinistra. Neanche il padrineggiante viceministro Visco, che non ha avuto neanche il buon gusto di essere presente al senato, tranquillo del baluardo che gli ergerà la sua turpe maggioranza. Fulgido esempio di attaccamento alla poltrona, come dice Castelli.
Padoa Schioppa mostra i suoi canini aguzzi: ride. Se la ride con la discrezione e la pacatezza di un conte transilvano. Io non vedo cosa ci sia da ridere.
La verità è che sono state dette oggi delle calunnie vergognose.
Il generale Speciale ha mostrato di essere un grande uomo ed un grande professionista, preferendo perdere il proprio posto piuttosto che venir meno ad i suoi doveri di giustizia ed ha rifiutato la corte dei conti.
La maggioranza è stata chiamata a votare le dichiazioni del vampiro ed ovviamente ha vinto la mostrando che a questo governo non interessa il bene del paese, ma il suo unico interesse è foraggiare se stesso.
Ma vorrei portare l'attenzione del lettore sulle dichiarazioni di Di Pietro:"Quello che ha fatto Visco è vergognoso, ma voterò a favore del governo perchè l'alternativa sarebbe andare tutti a casa".
Per farvi capire: l'alternativa sarebbero le elezioni che condannerebbero perentoriamente la sinistra.
Quindi Di Pietro voterà a favore del governo, nonostante le nefandezze di cui si sta coprendo, perchè è l'unico modo per rimanere al governo conservando un posto di potere strapagato alla faccia del volere del popolo.
C'è chi parla di golpe.

Si sono fatti un altro tesoretto.Per gli amichetti


ROMA - E così il governo si intasca i «conti dormienti»: i depositi nelle banche e nelle assicurazioni non movimentati per dieci anni dai clienti, forse dimentichi, forse impossibilitati, forse morti.
La cifra viaggia sui 15 miliardi di euro, una stangata da 30 mila miliardi di lire.
Almeno tre volte di più del «tesoretto» fiscale, ossia dell'introito della ultima stangata, succhiata alle tasche degli italioti a forza di torchia e senza alcuna necessità: questo primo tesoretto è già dilapidato dalle esigenze dei famelici capi-partito, vogliosi di nutrire le loro clientele.
Padoa-Schioppa ricorre al trucco pietoso di non dire quant'è: dice 2,5 miliardi (rassegnato ad abbandonarli ai famelici) per tenersene 2,5 che spera di destinare alla riduzione del deficit, e quindi degli interessi che paghiamo sul debito italiota.
Sul secondo super-tesoretto ora rubato ai «dormienti», Prodi-Visco-Padoa-Schioppa s'affannano a dire che il furto era stato già deciso da Tremonti; loro non hanno fatto che dare seguito.
La differenza sta nel come Tremonti avrebbe impiegato la grossa cifra.
Data la natura moralmente dubbia di un simile «prelievo», il solo impiego eticamente lecito sarebbe restituirlo alla cittadinanza intera, appunto destinandolo a ridurre il debito pubblico e di conseguenza gli interessi che la comunità (noi contribuenti) paghiamo su quel debito, fatto dai politici a spese nostre.
Invece il trio Schioppa assegna quei soldi nostri a due precise clientele amicali:
1) ai banchieri disonesti; (1)
2) agli statali.

1) Nella dizione ufficiosa, parte del furto andrà a «risarcire i piccoli risparmiatori vittime dei crack finanziari», quasi fossero vittime di cicloni, sismi e simili fenomeno naturali.
La dizione reale dovrebbe essere: «i piccoli risparmiatori truffati dalle banche».
Quelli (sono 230 mila) cui le banche hanno rifilato 81 miliardi di dollari di bond argentini che ora non valgono la carta su cui sono stampati.
Quelli a cui hanno venduto i bond Parmalat, un furto da 14 miliardi di euro.
O quelli rimasti «vittime» non naturali dei bond Cirio, 975 milioni di euro.
L'apparenza è che i soldi vanno ai risparmiatori truffati, un atto di giustizia elementare e grosso colpo elettorale. (Siete contenti? Votateci)
La realtà è che a risarcire dovrebbero essere le banche truffatrici, come sono costrette a fare in USA.
Ma le banche truffatrici sono di Prodi (Sanintesa, Bazoli) e di D'Alema (Unicredito, Capitalia, Geronzi): dunque, loro sono graziate.
Non tirano fuori un centesimo.
A pagare per loro sono i «dormienti» ossia, tramite loro, tutti i cittadini italiani.

2) L'altra parte del secondo tesoretto va a «stabilizzare i precari della pubblica amministrazione».
Se le parole hanno un senso, ciò significa che i precari pubblici, quei poveri giovani costretti a fare a contratto trimestrale ciò che «non» fanno gli statali a impiego fisso e inamovibile, saranno assunti anch'essi a tempo indeterminato, fisso e inamovibile.
A creare nuovi statali.
Ciò significa destinare un introito necessariamente «una tantum» (chi non è addormentato nel sonno eterno si guarderà bene di lasciare altri depositi senza movimento nelle banche) viene destinato ad una spesa corrente e crescente.
Risultato: l'anno prossimo bisognerà pur pagare questi nuovi statali a impiego eterno.
Quindi occorreranno nuove tasse per i loro stipendi.

Ora qualche statale mi scriverà che non devo generalizzare, che ci sono statali che lavorano, che sono malpagati.
D'accordo, d'accordo.
Ma inviterei costoro a pensare alle centinaia di migliaia di «precari» nel privato, che non saranno stabilizzati affatto.
Coi tempi che corrono, la stabilizzazione anche a basso salario è un privilegio di valore incalcolabile per la vita di un giovane.
Ai genitori preoccupati per l'avvenire dei loro figli, consiglio: comprino ai loro giovani e ragazze una laurea (si comprano, non c'è bisogno di studiare) e li avviino a «qualunque» concorso pubblico, per quanto malpagato, per quanto precario: presto o tardi, avranno il posto fisso.
Generalizzo?
No, a generalizzare è il governo Prodi.
Esso sistematicamente prende soldi appartenenti alla cittadinanza generale, e li assegna a categorie particolari, di cui si fa protettore e da cui ha ragione di aspettarsi il sostegno elettorale.
E' un colossale metodo generale di clientelismo generalizzato. A spese della popolazione generale.
Gli statali, precari o miracolati, dovrebbero almeno essere coscienti che il loro lavoro è pagato dagli altri cittadini: lo sviluppo di un'alta coscienza morale, come quella esistente in Inghilterra fra i «civil servants», sarebbe il più necessario e auspicabile atteggiamento etico verso i cittadini-contribuenti. E la miglior garanzia contro lo spreco pubblico.
Quanto devono esser grati?
L'Unioncamere del Veneto (2) ha fatto qualche conto.

I cittadini della Lombardia - non solo i «contribuenti», ma «tutti i cittadini», lattanti e suore di clausura compresi - subiscono un prelievo fiscale annuo di 17.020 euro a testa.
E ne ricevono, in servizi pubblici e provvidenze, 13.728.
Ossia 3 mila euro in meno l'anno.
Lo stesso vale per i cittadini dell'Emilia e del Veneto, per i quali il «credito» non incassato per servizi pubblici si aggira sui 2.500 euro a testa ogni anno.
I cittadini di queste tre sole regioni del Nord pagano (coprono) i deficit di Abruzzo, Campania, Puglia, Basilicata (Regnum Mastellorum), Calabria, Sicilia e Sardegna «messe insieme».
Si chiederebbe almeno un po' di gratitudine.
Invece i «nordici» sono continuamente accusati di secessionismo dai veri secessionisti spirituali di Stato (quelli che fanno gli affaracci loro coi soldi nostri).
E sono sospettati in blocco di evasione fiscale, e perciò controllati, perquisiti e frugati in modo assillante, ostacolante la produzione di ricchezza reale.
E' da stupirsi se il Nord non vota il centro-sinistra delle burocrazie inadempienti che lo deruba a man bassa?
Che porta via i soldi persino ai dormienti nel sonno eterno?
Il Nord è buono. Troppo buono. Coglione.

Fa ridere che il senza-palle Berlusconi abbia accennato alla possibilità della rivolta fiscale, per poi subito rimangiarsela.
Ma fa rabbia lo sdegno, virtuoso, massiccio e corale delle burocrazie inadempienti, che hanno accusato il senza-palle brianzolo di «sovversione».
Fa piangere di rabbia udire Della Valle (a Ballarò) affermare che la rivolta fiscale «non è mai lecita».
Il moralista dalla faccia di bronzo, come noto, non paga tasse in Italia.
Ha posto la sua sede fiscale in Lussemburgo.
E ci fa pure la lezione di etica, l'amico impunito del trio Schioppa.

Maurizio Blondet
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Note:

1) La notizia è confermata dall'Adusbef, che rende noto un altro scandaloso favoritismo
http://www.adusbef.it/consultazione.asp?Id=5770&T=P
2) Gianni Trovati, «Credito fiscale sempre in crescita nel Nord Italia», 24 Ore, 5 giugno 2007.
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martedì 5 giugno 2007

Che gli salta in mente adesso?


Aria di Guerra Fredda torna a soffiare sul mondo. Il motivo? Il pazzo in foto ha deciso che per per "difesa dall'iran" sia necessario fornire l'europa di uno scudo spaziale antimissile(per chi non lo sapesse:lo scudo antimissile si fa con altri missili)in Polonia e repubblica Ceca. Legittimamente certamente vi chiedete il motivo.
Dubitando che Bush e la sua pletora non sappiano nulla di geografia(l'iran è distantuccio dalla polonia),cerchiamo di capire il motivo di tutto ciò,e lo faremo analizzando l'operato di Putin da quando è misteriosamente diventato per la stampa "cattivo" e "antidemocratico".
1)Ha ripreso in possesso russo le imprese privatizzate dal suo alcolizzato predecessore(Eltsin)strappandole dalle mani alla mafia russoebraica segnatamente nella persona dell'oligarca Khodorkosky che adesso marcisce in galera in Siberia. Quest'uomo aveva acquistato durante le folli privatizzazioni dell'alcolizzato la YUKOS,mostro petrolifero russo per soli 450 milioni di dollari(prestati dai Rotchild). Il valore effettivo era di 19 miliardi di euro.
Era poi pronto a venderne il 49%agli americani che avrebbero così potuto gestire le risorse naturali russe a loro piacimento.
Niente,Putin ha tirato fuori uno scandalo di malversazioni e evasioni fiscali,l'ha arrestato e ha sequestrato la YUKOS.
2)Si è opposto alle guerre di Bush,approfittando del balzo del prezzo del petrolio(da 13 a 73 dollari al barile)per pagare lo spaventoso debito accumulato dal suo alcolizzato predecessore con 3 lustri di anticipo. Enorme risparmio in termini di interesse e libertà di azione senza le imposizioni dei creditori
3)Ha soffocato le reazioni cecene(tra l'altro a Beslan c'è lo zampino della CIA)
4)Sostiene il programma nucleare iraniano,vende le finalmente di nuovo ottime armi russe a Cina,India,Pakistan e Iran
5)Capisce l'utilità del petrolio e del gas naturale(di cui è enormemente ricca la russia)come arma politica,li sottrae al mercato globale e li fornisce a suo piacimento direttamente alle nazioni. Organizza inoltre un enorme patto che contrasti l'Opec con India,Cina e Brasile. Un patto per il Gas con l'Algeria(si evita la concorrenza dividendosi per territori di influenza).
6)Intensifica lo scambio con la Germania e la Cina,stringe i rapporti da sempre contrastati tra India e Pakistan
7)La Russia,da stato debitore,è diventato uno stato creditore,tra i primi 5 più ricchi del globo[lo stato debitore per eccellenza sono gli USA,n.d.r.].

Questi sono solo alcuni punti. Non stupisce certo il motivo della conferma fino all'ultimo mandato e del fatto che in questo momento in russia goda di un consenso pari all'81%(contrariamente a quanto la nostra servilissima stampa mostri facendo vedere come enorme protesta 200 invasati capeggiati da uno scacchista).

Piano americano manifesto per bloccare la Russia è quello di circondarla di stati democratici ex sovietici adesso filoamericani che ne blocchino l'esportazione in europa e la confinino in Asia. Questo spiega le rivoluzioni "colorate" in Lettonia,Estonia,Georgia,Ucraina,etc. La russia ha trovato però il modo di risolvere.
Sta costruendo una pipeline fino alla Germania bypassando la polonia,dalla Turchia bypassando l'Ucraina.
Questo ci spiega sommariamente il motivo per cui lo scudo va messo in Polonia(polonia sempre pronta a piagnucolare di essere invasa e pronta a questo smacco nei confronti della Russia). Curiosamente i missili saranno puntati verso Mosca.
D'altro canto l'Iran(che presto sarà attaccato)è lontano almeno 10 anni dalla costruzione dell'atomica,e figuriamoci se riesce a lanciare un missile in Polonia(ma poi che motivo avrebbe?).I missili più a lungo raggio che ha,sono a media gittata vendutigli dalla Russia.
Evidentemente si avvicinano tempi turbolenti. A metterci il carico sta il fatto che noi(ormai colonizzati alla stregua della polonia:aumentiamo le basi USA a Vicenza)siamo in piena schiavitò USraeliana,quando l'interesse evidente per entrambi sarebbe la Russia.
Per lo scudo americano,il problema è anche degli USA:stiano attenti a non tirare troppo la corda,non più di un anno fa hanno avuto la prova che le armi russe bucano il loro scudo spaziale come burro. Una serie di aerei russi in (volontaria)esercitazione nella zona di influenza del famigerato scudo,sono passati,hanno bombardato l'obiettivo fittizio e se ne sono andati,lasciando che i generali americani apprendessero dai giornali che adesso l'armamentario russo potrebbe non essere più inferiore al loro.

Leggendo qua e là...



Negli anni 60 Jean-Paul Sartre, Simone de Beauvoir, Michel Foucault, Jack Lang, futuro ministro francese, firmarono una petizione in cui si reclamava la legalizzazione dei rapporti sessuali coi minori.

Daniel Cohn-Bendit, capogruppo dei Verdi a Bruxelles, raccontò addirittura di avere sperimentato e favorito la pedofilia e il sesso coi minori a scuola, come insegnante.

Aldo Busi, forse il più venduto autore omosessuale italiano(fra cui ricordiamo la perla"ci vogliono i coglioni per prenderla nel culo"), candidato nelle liste radicali, scrive:“E’ probabile che nella mia omosessualità ci sia una forma di attrazione non verso i maschi, ma verso l’odio che mi suscitano tutti gli uomini, odio che il fare sesso con loro non fa che aumentare…”[prego confrontare con il post"curiosità dal mondo" n.d.r.]. Dopo di che spiega che l’età per rapporti omosessuali è a partire dai tredici anni, in quanto a questa età un ragazzo, secondo lui, sarebbe adulto, e libero di decidere di avere rapporti con un altro uomo (“Manuale per il perfetto papà”, Mondadori).

dichiarazioni rilasciate a Repubblica il 19 marzo 1985, dal deputato di Rifondazione Comunista Nichi Vendola attuale governatore della puglia:
"Non è facile affrontare un tema come quello della pedofilia ad esempio, cioè del diritto dei bambini ad avere una loro sessualità, ad avere rapporti tra di loro, o con gli adulti - tema ancora più scabroso - e trattarne con chi la sessualità l'ha vista sempre in funzione della famiglia e della procreazione".

Piacerebbe capire cosa intende per "diritto dei bambini" ad avere rapporti sessuali con adulti.
Ricarico radicale di Capezzone che spiega che la pedofilia "al pari di qualunque orientamento e preferenza sessuale, non può essere considerata un reato".



Cari lettori,traetene voi le conclusioni.

Lettera del Mullah Omar a Travaglio su Anno Zero



Mi chiamo Omar,ho 44 anni, 4 mogli, vari figli, sono di Kandahar, dunque non sono arabo: sono afghano. Nella mia vita ho fatto un po’ di tutto: il combattente, il politico, la guida spirituale, di nuovo il combattente.Ho conosciuto i più grandi eserciti del mondo: a 20 anni combattevo l’Armata rossa (ci ho rimesso letteralmente un occhio della testa), ora combatto gli Stati Uniti, gli inglesi e i loro alleati della Nato. Solo che, quando combattevo i sovietici, a voi occidentali piacevo tanto: le armi ce le passavate voi. Ora, comprensibilmente, non vi piaccio più. Eppure sono rimasto lo stesso.Conosco Bin Laden dai tempi dell’invasione sovietica, quando anche lui vi piaceva parecchio. Ma non abbiamo niente in comune: lui è un arabo, un califfo saudita pieno di petrodollari. Ci aiutò contro l’Armata rossa e dopo ci diede un sacco di soldi per costruire strade, ponti, scuole e ospedali. Per questo era molto amato dagli afghani e quando entrai in Kabul, nel 1996, lo lasciai lì. Ma nel `98 fu accusato di aver ordito gli attentati alle ambasciate Usa in Kenya e in Tanzania, e la sua presenza in Afghanistan divenne un problema. Anche perchè Clinton cominciò a bombardare nel mucchio, nella zona di Khost, pensando che lui fosse lì: invece morirono centinaia di civili. Tra il mio governo e Clinton ci fu una trattativa: ma sì, risulta dai documenti del Dipartimento di Stato, anche gli americani trattavano con i talebani. Avevano il mio numero. Mandai il mio braccio destro Wakij Ahmed a Washington, a incontrare due volte Clinton: il 28 novembre e il 18 dicembre `98. Clinton voleva che ammazzassimo Bin Laden, o almeno lo espellessimo. Espellerlo non potevamo: era troppo popolare. Offrimmo di fornire le coordinate del suo nascondiglio, così che gli Usa potessero centrarlo a colpo sicuro. Purchè la smettessero di bombardarci. Clinton, inspiegabilmente, rifiutò.Poi i nostri rapporti peggiorarono ancora, ma non certo per il burka alle donne o per le tv distrutte o per le statue del Buddha polverizzate: fu perché rifiutai di affidare la costruzione del mega gasdotto dal Turkmenistan al Pakistan all’americana UNOCAL. Gli americani se la legarono al dito, anche perché nell’Unocal erano impicciati Dick Cheney, Condoleezza Rice e l’attuale presidente afghano Hamid Karzai.Ora fingete di scandalizzarvi tanto per l’oppio: ma nel ‘98 e nel ‘99 proposi più volte all’America e all’Onu di bloccare la coltivazione del papavero in cambio del nostro riconoscimento. Risposero picche. Nel 2000 bloccai unilateralmente la coltivazione del papavero, tra le proteste di centinaia di migliaia di contadini: ma il Corano vieta di produrre e consumare droga, e per me il Corano è una cosa seria. Risultato: il prezzo dell’oppio salì alle stelle. Un danno terribile per le grandi mafie del narcotraffico mondiale. Sarà un caso, ma meno di un anno dopo ci avete attaccati. Ora, nell’Afghanistan “liberato” e “democratico”, si produce più oppio di prima: produciamo l’87% dell’oppio mondiale.
Dopo l’11 settembre gli americani ci han chiesto di nuovo di consegnare Bin Laden. Abbiamo chiesto le prove del suo coinvolgimento. Non ce le han date. Noi non abbiamo dato Bin Laden. E ci hanno attaccati. Anche se non c’era un solo afghano nei commandos delle Torri gemelle, né un solo afghano è stato mai trovato nelle cellule di Al Qaeda: c’erano sauditi, egiziani, giordani, tunisini, algerini, marocchini, yemeniti. Non afghani né iracheni. Eppure avete invaso proprio l’Iraq e l’Afghanistan. Avete mai pensato di bombardare la Sicilia per cinque anni per stanare Provenzano? Eppure quello era latitante da 43 anni, Bin Laden solo da un paio. Noi non siamo un popolo di terroristi.
Le prime autobombe sono esplose nel 2006, dopo 5 anni di occupazione. Un po’ perché questi 5 anni hanno sconvolto e imbarbarito le nostre tradizioni. Un po’ perché molti terroristi vengono da fuori. Un po’ perché coi russi, almeno, riuscivamo a fare la guerra: le loro truppe erano sul campo. Con gli americani è impossibile: li vediamo sfrecciare sui loro B52 a 10 mila metri d’altezza. Un anno fa un Predator americano, senza pilota né equipaggio, ha bombardato il piccolo villaggio pachistano di Domadola, al confine con l’Afghanistan, pensando che io e Al Zawahiri fossimo lì. Ha ucciso 18 civili, tra cui 8 donne e 5 bambini. Nessun americano, per il semplice motivo che gli americani non c’erano: il Predator era telecomandato da una base del Nevada, dove il pilota dirigeva le operazioni via satellite. E’ la “guerra asimmetrica”, che è a costo zero, almeno per voi. Non per il nostro popolo.
Badate, non voglio certo fare il santerellino. Io sono un guerriero feroce e fanatico. Ma leale. Finchè ho avuto il controllo della situazione, non abbiamo avuto sequestri di persona: una volta che una giornalista inglese penetrò nel nostro paese travestita da uomo, fu trattata bene e, accertato che non era una spia, rilasciata senza contropartite tre giorni dopo. Che mi dite invece dei vostri agenti che, nella libera Milano, han sequestrato un Imam per mandarlo in Egitto e farlo torturare? Dite che teniamo le nostre donne troppo coperte. Può darsi. Ma voi esagerate nell’altro senso: possibile che da voi una donna, per andare in tv, debba mettersi in costume da bagno, magari col crocifisso tra le tette? Non avete un posto più decente per mettere il figlio del vostro Dio? E’ vero, non riconosco lo Stato laico e la separazione tra religione e politica. Ma proprio voi venite a dare lezioni? Mi risulta che anche da voi molti politici prendano ordini da capi religiosi, tra l’altro residenti in uno Stato straniero.
Ora vi devo salutare. Ma consentitemi di ringraziarvi per il servigio che, involontariamente, avete reso a me e ai taliban: nel 2001, quando ci avete cacciati da Kabul, stavamo sulle palle a gran parte degli afghani. Ora che gli afghani vi hanno conosciuti e han visto all’opera il cosiddetto presidente democratico Karzai, siamo diventati popolarissimi. Tant’è che io continuo a girare in bicicletta e in sidecar. Sulla mia testa c’è una taglia da 50 milioni di dollari, ma nessuno ha mai pensato di tradirmi per intascarla. Vi lascio con un pensiero di un vostro santo, che dovreste conoscere bene, Agostino da Ippona. E’ tratto dal De Civitate Dei: “Una volta fu portato al cospetto di Alessandro Magno un famoso pirata fatto prigioniero. Alessandro gli chiese: “Perché infesti i mari con tanta audacia e libertà?’. Il pirata rispose: “Per lo stesso motivo per cui tu infesti la terra; ma poiché io lo faccio con un piccolo naviglio, sono chiamato pirata; poichè tu lo fai con una grande flotta sei chiamato imperatore”.
Meditate, infedeli, meditate.
Cordiali saluti, il Mullah Omar

domenica 3 giugno 2007

Curiosità dal mondo



Apprendiamo e pubblichiamo questa notizia

ANSA del 27 maggio

Gay drogati e infettati con il virus HIV
Bruxelles: Drogati, violentati e infettati con il virus dell’Hiv, che provoca l’Aids: questa la sorte riservata a diversi gay olandesi che hanno raccolto l’invito, lanciato sul web, a partecipare a piccanti festini privati.
Teatro della vicenda la città universitaria di Groningen nel nord del Paese, un centro di meno di 200 mila abitanti, al confine con la Germania. La polizia era stata allertata genericamente già circa un anno fa, nel giugno 2006, ma allora si era limitata ad avvertimenti pubblici per evitare che gli omosessuali raccogliessero inviti per droga-party.
Poi l’impennata del numero degli ammalati di AIDS, raddoppiati in città nel giro di un anno, e le prime denunce fino all’arresto di quattro uomini, tre considerati gli ideatori delle orge ed uno per aver fornito la droga.
Nel febbraio scorso quattro omosessuali, di età compresa tra i 25 e i 50 anni, hanno trovato il coraggio di raccontare alla polizia le violenze e i maltrattamenti.
Dopo la diffusione della notizia, se ne sono aggiunti già altri otto che hanno detto di aver subito lo stesso trattamento.
Molti altri, secondo i media olandesi, potrebbero ancora temere di manifestarsi, magari perchè hanno anche legami e affetti eterosessuali.
I tre finiti in carcere sono una coppia di omosessuali di 48 anni, tra cui un infermiere, ed un altro gay di 33 anni, tutti sieropositivi.
Messi alle strette, hanno confessato che anch’essi si sono iniettati a vicenda il loro sangue contaminato, che tutto questo li eccitava e che solo così, infettando i loro partner, potevano, durante i festini, avere dei rapporto sessuali considerati “puri”.
“Più il cerchio dei sieropositivi era largo, più c’era la possibilità di avere rapporti non protetti, questa era la logica che animava il terzetto”, ha spiegato il capo della polizia ai giornalisti ieri in una conferenza stampa.
Con i tre omosessuali, il 13 maggio scorso, è stata arrestata anche una quarta persona accusata di aver fornito la droga per i festini.
Si parla di migliaia di pastiglie di ecstasy, ma anche di Ghm (Gamma-idrossibutirrato), definita droga da stupro, che rendeva le vittime prive di conoscenza dopo essere stata assunta, a loro insaputa, anche versata in una normale bevanda.
Una grande quantità di stupefacenti è stata poi sequestrata a casa degli arrestati.
La vicenda ha creato choc e costernazione in tutta l’Olanda, ma soprattutto nella popolazione omosessuale olandese, abituata a vivere in un Paese dove feste tra gay, anche condite dall’assunzione di stupefacenti, non sono considerate poi così stravaganti.
“Ma da qui ad arrivare a drogare e violentare i propri partner è altra cosa, supera l’immaginabile”, affermano i rappresentanti delle associazioni per la difesa dei gay.
I tre arrestati sono accusati di gravi lesioni con l’aggiunta della premeditazione e ora rischiano almeno 16 anni di carcere.


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sabato 2 giugno 2007

Siamo un popolo di MUNNEZZA



Così recitava uno striscione che ieri è stato portato per i cieli della città di Napoli,onde sensibilizzare la plebaglia sul problema.
Perchè siamo così noi italiani. Menefreghisti fino all'autolesionismo. Il napoletano è preoccupato dello smaltimento dei suoi rifiuti,ma pur di non fare l'inceneritore nei pressi della propria città,preferisce ammonticchiare tutto sui cigli delle strade.
Il campàno è preoccupato della possibilità che fumi cancerogeni alterino l'atmosfera dove conduce la sua esistenza. Sembrano invece non preoccuparlo le infezioni provenienti dalla sua stessa immondizia.
Probabilmente pensa che la sua immondizia debba essere presa,che so...dal Molise,o dalle Marche. Magari lagnandosi della camorra o dello stato distante.
E la cosa assurda è che nessun paese fornisce il proprio territorio(distante dalle abitazioni) per farla! Nessuno vuole fare la parte del "servo",neanche sotto l'ovvio vantaggio di ricchi proventi per il comune che quasi azzererebbero le tasse dei paesani. E' diventata una questione di principio,e come tale in stallo.
E che dire dei valligiani di Susa? Rifiutano categoricamente la TAV. Altera le loro montagne,porta inquinamento acustico,dicono...e qui arriva il sostegno della pletora di stupidi verdi pronti a mettere in stallo ogni opera pubblica.
Il pensiero va all'ostruzione della costruzione del ponte di messina:altera il naturale percorso di migrazione di chissà che tipo di stupido volatile che non prenderebbe in considerazione l'ipotesi di volare 50 metri più in alto,più ad ovest o più ad est.
Ma torniamo alla TAV: La Germania insieme alla Russia riammoderna le vecchie linee ferroviarie sovietiche e collega Berlino a Mosca,Pechino e al porto per il Giappone,intensificando gli scambi commerciali e unendo la tecnologia tedesca alle immense risorse naturali russe.
Noi siamo chiamati ad unire Torino e Lione con una TAV che (notare le caratteristiche) ha un impatto quasi nullo sull'ambiente(solo qualche galleria,è condotta ad elettricità),raggiunge i 300 km/h,viene quasi totalmente pagata dall'UE e permetterebbe velocissimi scambi di passeggeri e merci tra le nazioni.
Ma nulla,i valligiani si oppongono. Cosa interessa a loro e alla loro valle dell'interesse nazionale? Nulla,che si faccia altrove.
Anche qui una questione di principio. Peccato che l'UE non ha il tempo di convincere questi valligiani novelli amish e il finanziamento non si concretizzerà.
E' questo dunque il destino dell'Italia,vivere da novelli barbari in un paese consumista. Come se i cellulari e le macchine crescessero dagli alberi,non ci si fida delle novità,si aspetta che siano gli altri a dimostrarci quanto siamo stupidi.
Ricordate le centrali nucleari? Non in Italia,non vogliamo la Chernobil Italiana! Peccato,l'ha fatta la Svizzera. Se esplode lì,il danno è uguale per l'italia,solo che adesso ci tocca comprare la corrente elettrica dalla svizzera.
Come quei gonzi che rifiutano le cure del medico per andare a comprare l'olio di tigre dal ciarlatano che promette loro la guarigione dalla leucemia,dalla gotta e dal fuoco di S. Antonio.
Questo siamo diventati.
E allora teniamoci la gente ignorante,la scarsa crescita dell'economia e l'immondizia.