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martedì 1 luglio 2008

Sulle impronte dei bambini ROM


Maroni (inteso come il nostro ministro dell'Interno) propone di prendere le impronte digitali dei bambini ROM che risiedono sul suolo italiano.
Il censimento inizierà il 10 Luglio.
La teoria è quella di tenere sotto controllo l'emergenza ROM.

E' chiaro che stiamo parlando dei deliri di un folle.
I bambini, che innegabilmente commettono dei reati, sono vittime degli adulti della comunità che li costringono (anche sotto minacce) a perpetrarli.
Mi chiedo che vantaggi possa portare schedare i bambini.
Esclusivamente quello di rendere ancor più vittime, le vittime.

In Romania il 10% della popolazione è di etnia ROM eppure non avvertono la nostra stessa emergenza.
Il segreto sta nella loro politica interna (loro hanno David, non maroni).
La romania importa cervelli e lavoratori onesti. Esporta criminali e impedisce la formazione di campi nomadi.

Se i nomadi entrano e si stabilizzano compiono reati. Non è difficile arrivarci.
La soluzione è impedirne l'ingresso.
Che entrino solo quelli che hanno un lavoro.
Chi ha un lavoro può permettersi un affitto. E vivere in una comunità civile consente una sana integrazione.

La proposta di Maroni non è solo razzista, ma anche
1) INUTILE in quanto non darebbe alcun vantaggio oggettivo
2) CONTROPRODUCENTE, si creerebbe infatti un clima di odio. I bambini crescerebbero in odio al paese che li ospita diventando dei pericoli sociali.

Il problema ROM esiste ed è concreto. Il problema è l'organo con cui risolverlo.
I più, ai maroni, preferiscono il cervello.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

mi permetto di segnalare un libro da me letto in questi giorni :
" vaticano s.p.a. " autore gianluigi nuzzi.
cordialmente saluto tutti
btg.barbarigo

Domenico & Gianluca ha detto...

Ma che c'entra col post? E poi non voglio boiate sul blog