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lunedì 9 luglio 2007

Claudio Prandini al venefico e biforcuto Allam


LETTERA APERTA

Le mie perplessità sulla manifestazione del 4 luglio, promossa da Magdi Allam, non sono tanto sul problema in sé, l’oppressione dei cristiani è purtroppo una realtà variegata, complessa e globale, ma bensì sulla ideologia e il messaggio che essa in modo quasi subliminale veicola, cioè che il nemico dell’Occidente e del cristianesimo sia unicamente l’Islam.
Il suo promotore, Magdi Allam, non finisce mai di stupirmi: di origini egiziane, è diventato in questi ultimi anni il paladino indefesso dell’Occidente accerchiato e sotto costante pericolo da parte del mondo islamico e del terrorismo.
Un cosi grande fervore per l’Occidente, e ultimamente anche per Israele, da suscitare dubbi perfino in un ebreo convinto come Gad Lerner, che afferma: «In effetti quel che mi ha dato più fastidio, nel tuo ‘Viva Israele’ (l’ultimo libro di Magdi Allam, ndr), Magdi, è che pure tu, come tanti nostri nemici, esalti una presunta, mai avvenuta, metamorfosi degli ebrei. Finalmente combattenti. Avamposto della guerra occidentale in difesa della sacralità della vita. Per carità, lasciaci continuare a essere quel che siamo! Certe mascherate sono troppo pericolose in tempo di guerra!’».
Tuttavia, queste «mascherate», come le definisce Gad Lerner, hanno anche il loro riscontro positivo...
Il nostro Magdi è stato infatti invitato, il 4 maggio del 2005 (1), da una nota lobby ebraica americana (l’American Jewish Committee) per ritirare il «Premio di Giornalismo Mass Media Award», mentre il 21 maggio 2006, Allam è andato a Tel Aviv per ritirare un altro premio molto ambito e sostanzioso: 250.000 dollari generosamente elargiti dalla Fondazione Dan David. (2)
Il Premio gli è stato «assegnato per i suoi sforzi in favore della pace e della coesistenza» (sic!).
Il Magdi non sfugge neanche alla vibrata protesta della vicepresidente del parlamento europeo, Luisa Morgantini, a proposito di un suo articolo «Stato Palestinese addio» pubblicato da Il Corriere della Sera il 15 giugno 2007, nella quale afferma: «Lo ammetto subito, considero Magdi Allam un cattivo giornalista: omissioni e manipolazione di fatti, strumentalizzazione delle proprie origini per vendersi come ‘esperto’, ma soprattutto in un mondo in cui ci sarebbe bisogno di persone ragionevoli e capaci di mediazioni, trovo che Magdi Allam contribuisca invece a far crescere le violenze e gli odii. Mi sembra invaso da uno spirito di crociata o di fanatismo non adatti ad un giornalista e a un Vice Direttore di un giornale come Il Corriere della Sera».

Per quanto mi riguarda ciò che rimprovero al tuo appello, caro Magdi, - e non credere che non senta e non mi senta partecipe del pianto e delle sofferenze dei cristiani nel mondo intero - è prima di tutto un uso strumentale delle parole del Papa calate sapientemente in un contesto di crociata.
Il Papa è sempre stato, malgrado tutto, per il dialogo tra le varie religioni, tu invece hai adottato una sorta di fanatismo alla rovescia che non è molto diverso da quel fanatismo che tu dici di voler combattere.
Ciò che tuttavia salta subito all’occhio è che presenti la persecuzione dei cristiani in modo parziale, come se essa provenisse solo dagli «Stati arabi e musulmani», mentre tutto il resto rimane sfumato e senza alcun reale riferimento a paesi come la Cina, il Vietnam ed altri ancora dove i cristiani sono ugualmente perseguitati ed oppressi.
Ti faccio presente che nella zona mediorientale c’è anche Israele e che la «presenza cristiana nella società israeliana è sul punto di scomparire nel ricordo e corre anche il rischio di scomparire ‘de facto’», spiega un rapporto di «Aiuto alla Chiesa che Soffre» che è un’opera di aiuto internazionale dipendente dalla Santa Sede.
Anche là, continua il rapporto, i cristiani sono ormai ridotti a circa 150.000 e «affrontano l’oppressione e la discriminazione nelle scuole, sul lavoro e nella società israeliana a causa della loro religione, del ceto sociale o dell’origine etnica (la maggior parte sono arabi palestinesi)». (3)
Un esempio?
Durante le processioni cristiane a Gerusalemme, questo accade soprattutto alla comunità armena che è situata vicino ad un quartiere ebraico, al passaggio della croce, gli ebrei ortodossi usano sputare per terra in segno di disprezzo verso Cristo; ed è anche capitato che uno studente ebreo, nel suo fervore religioso, abbia sputato sulla croce stessa al suo passaggio, senza che gli sia stato torto un solo capello dalla polizia, anzi la polizia ha fermato l’arcivescovo per aver mollato un sonoro schiaffone allo studente sacrilego.Perchè non le racconti queste cose, visto che dici essere un giornalista serio?

Come cattolico credo che tutti i popoli abbiano il diritto di esistere e di vivere in pace, popolo palestinese compreso, dunque non posso essere anti-Israele.
Inoltre, Gesù era ebreo della stirpe di Davide, come anche Pietro, il primo Papa, era ebreo e così tutti gli altri apostoli.
In ogni popolo ci sono i buoni e i cattivi, ma nessuno può obbligarmi a mettere sullo stesso piano morale Pietro, Giuda Iscariota e i farisei solo perché erano tutti semiti!Come nessuno può obbligarmi a mettere sullo stesso piano etico i veri democratici e i movimenti ebrei pacifisti all’interno dello Stato d’Israele con l’ideologica portata avanti dalla sua leadership da più di mezzo secolo, cioè il sionismo, solo perché sono entrambi israeliani.
Gesù, l’ebreo, diceva: non potete servire due padroni, cioè dovete scegliere!
O si sceglie la giustizia o l’ingiustizia, tutto il resto viene dal diavolo cioè diventa ideologia, apparenza, idolo, mascheramento, fumo negli occhi dell’anima e del cervello...
Il fatto che il tuo appello non faccia menzione alcuna di questa realtà di «oppressione» dei cristiani, anche all’interno d’Israele, rafforza in me la convinzione della tua parzialità e dello «spirito di crociata» che ti muove!
Dov’eri, Magdi Allam, quando l’America di Bush attaccava con falsi pretesti e con false prove l’Iraq, ponendo così le basi non solo della distruzione di un Paese con più di 100.000 morti in soli 4 anni e 4 o 5 milioni di iracheni fuggiti dalla guerra civile, ma anche della distruzione quasi totale della Chiesa irachena?
Saddam era si un dittatore sanguinario, secondo il classico modello mediorientale, tuttavia la Chiesa irachena sotto Saddam era una delle più prospere del Medio Oriente con circa 800.000 presenze! Perchè non hai difeso la Chiesa irachena finché si era in tempo con un no deciso all’intervento illegittimo di Bush, quando si sapeva benissimo che una guerra in quella zona avrebbe voluto dire una distruzione sicura dei fragili equilibri di quella società, con conseguenze incalcolabili anche per la stessa Chiesa?
Ora quella Chiesa rischia di scomparire per sempre con il contributo del tuo silenzio-assenso d’allora e con le tue «mascherate» di oggi.



Ti stai tirando dietro anche una parte del mondo cattolico italiano che ti segue per lo più in buona fede, come seguì Bush, eppure contro l’allora Papa Woityla che profeticamente a quella guerra aveva detto il suo no deciso.
Quel mondo cattolico ti segue perché ti ha eletto suo paladino, ma le crociate come il suo corrispettivo islamico (jihād) sono ormai finite.
Il massimalismo che stai spargendo, il cui suono suadente inganna molti, è come uno spot pubblicitario: o lo accetti o lo rifiuti, non ci sono vie di mezzo o di mediazione.
Mi dispiace ma io in tutto questo non ci vedo nulla di idealmente alto, anzi ci vedo un manicheismo ideologico altrettanto pericoloso quanto il terrorismo islamico che tu dici di voler combattere.
Un daltonismo culturale che invece di costruire ponti li distrugge inneggiando di fatto allo scontro di civiltà, caro a certi ambienti che tu conosci bene ma non al Papa e alla Chiesa.
Su una cosa sono d’accordo con te, cioè quando hai scritto su Il Corriere della sera che l’incontro tra il cristianesimo e l’ Islam deve ripartire da Maria, venerata anche dai musulmani, tanto che il Corano Le dedica un’intera sura!
Sì, su questo hai pienamente ragione.
Maria come luogo d’incontro e di dialogo...
Qualcuno ha scritto «Salviamo i cristiani dalla civiltà occidentale» e non ha tutti i torti, poiché il nemico vero non è tanto l’Islam ma è quello interno alla nostra civiltà, quello che fa dire alla Lega Cattolica Antidiffamazione: «Non si può non rilevare la coerenza delle forme di attacco ai cattolici delle ultime settimane: al vilipendio della Chiesa si accompagna sempre la difesa del pansessualismo più estremo. Si pensi allo spettacolo blasfemo Messiah Game della Biennale di Venezia, alle due mostre di Bologna e Roma organizzate da gruppi gay, alla mostra Vade retro. Arte e omosessualità di Milano».
E prosegue: «Qui non siamo di fronte ad episodi singoli, ma ad una strategia perseguita scientificamente e con ogni mezzo per distruggere dalle fondamenta la civiltà, la morale e la fede cattolica. Davanti a questi attacchi occorre un’opposizione ferma e determinata, senza dimenticare il ricorso all’arma più efficace di cui disponiamo: la preghiera»
.

Per quanto mi riguarda seguo la volontà di dialogo del Papa e il consiglio di Vittorio Messori: «Gesù ha detto che saranno beati coloro che vengono perseguitati nel suo nome. Dobbiamo abituarci alla fine della cristianità come l’abbiamo conosciuta per secoli, dobbiamo considerare provvidenziale ciò che ci sta accadendo e tornare ad essere lievito nella pasta, sale che dà sapore. Considero un disegno della Provvidenza anche l’arrivo di tanti musulmani tra di noi, perché anche certi atei stanno scoprendo la grande differenza che esiste tra il Corano e il Vangelo».

Claudio Prandini

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho trovato il blog dal sito di massimino e... subito tra i preferiti.
un abbraccio.

LoSvarione

Domenico & Gianluca ha detto...

Ringraziamo per la stima.
Chiediamo solo un pò di pazienza,dato che,a causa di problemi serissimi col pc non potremo assicurare un aggiornamento per una decina di giorni.
Vedremo di rimediare quanto prima

Un abbraccio anche a te

Bruno ha detto...

Sempre perfetti... Bravi!