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giovedì 27 dicembre 2007

"La destra" a favore della riapertura delle case chiuse




ROMA, 10 DIC - ”Basta con le ipocrisie sulla prostituzione e con il ridicolo provvedimento che il Governo sta per varare: La Destra si battera’ per la riapertura e la legalizzazione delle case chiuse in funzione anche di un argine contro la delinquenza e per una sempre piu’ necessaria tutela della salute”. Lo afferma la portavoce de La Destra Daniela Santanche’. La parlamentare annuncia quindi per giovedi’ prossimo una conferenza stampa sull’argomento assieme al segretario nazionale, Francesco Storace, ed al presidente del partito, Teodoro Buontempo, che ha gia’ presentato un disegno di legge sulla prostituzione. ”E’ ora di calare la maschera e guardare in faccia la realta’: il provvedimento che il Governo rinvia di settimana in settimana - afferma ancora Santanche’ - e’ solo un modo per tapparsi gli occhi e non risolvere il problema. Noi di La Destra porteremo l’argomento su tutte le piazze d’Italia e mobiliteremo i nostri militanti per una raccolta di firme. La gente infatti non ne puo’ piu’ di vedere su tutte le strade italiane questo vergognoso e insano mercimonio”.


L'argomento è molto complesso.
Personalmente sarei contro la riapertura delle case chiuse per una questione di natura etica. Il mercimonio del proprio corpo lede la dignità sia della prostituta che del "cliente".

Resta però da considerare il fatto che ci troviamo in una società totalmente inefficiente dal punto di vista dei controlli,ergo potrebbe essere ammessa la riapertura, qualora venissero assicurati i seguenti criteri:

1)NESSUN OBBLIGO: considerare la prostituzione come lavoro non deve significare un obbligo per le ragazze di accettarlo qualora siano in cassa integrazione. La legge prevede l'impossibilità a rifiutare 2 lavori pena l'esclusione dalla cassa integrazione. Bene, la proposta di lavorare come prostituta non deve essere considerata in questi termini.

2)TASSAZIONE AL 70%
: essendo un "bene di lusso" e totalmente superfluo,possiamo infierire con una tassazione predatoria

3)LOCALIZZAZIONE DELLE CASE CHIUSE NELLE PERIFERIE: che non succeda che con esse vengano insozzati i centri storici

4)ESENZIONE TOTALE ICI E SPAZZATURA PER I PROPRIETARI DI CASA IN QUARTIERI DOVE SONO PRESENTI CASE CHIUSE: questo naturalmente considerando che la loro casa perde di valore,nelle vicinanze di luoghi di prostituzione.

5)LOTTA FEROCE ALLA PROSTITUZIONE CLANDESTINA: essendo in numero minore,sarà più facile condurla con pene severissime

6)CONTROLLI MEDICI OBBLIGATORI E OBBLIGO DI PRESERVATIVO: per la prostituzione si deve assicurare la totale mancanza di malattie sessualmente trasmissibili. malattie che negli ultmi anni hanno avuto un'impennata epidemiologica proprio per questo motivo.

7)INSTAURAZIONE DI REGISTRI DI PROSTITUZIONE:dove vengono registrati tutti i dati anagrafici di prostitute e clienti,obbligandoli ad effettuare frequenti esami del sangue,ginecologici e urologici prima di qualunque rapporto.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Chissà cosa penserà di questo tuo "intervento", se così si può definire, il tuo caro Monsignor Bagnasco. Seguire Dio o Mammona? Io credo papa Benedetto XVI sia contrario alla prostituzione in qualunque condizione, cono senza tali "precauzioni" da te menzionate. ERGO seguire la propria fede e per coerenza contraddire e cercar di migliorare le idee ( e mi vergogno un pò a definire tali pazzie della santanchè con un termine del genere) della tua cara destra o inventarsi delle scusanti che permettano di conciliare fede e politica in topoi in cui le posizioni sono diametralmente opposte?
Ehmmm...SOLIDARIETA' per mons.Bagnasco!

Domenico & Gianluca ha detto...

Prego sempre i lettori di firmare i propri commenti.
Il commento non è molto fluido, ma credo di aver colto il senso.

Innanzitutto mi preme chiarire che non sono di destra nè di sinistra e che politicamente detesto la Santanchè.

Se lei avesse letto con attenzione saprebbe che le mie posizioni etiche sono apertamente e chiaramente in accordo con le posizioni della Chiesa.

Purtroppo però la situazione nelle periferie delle nostre città diventa sempre più invivibile. L'installazione di telecamere antiprostituzione a Padova ha prodotto solo una gran quantità di film porno.
Nelle periferie di Roma i travestiti battono h24 (quindi anche in pieno giorno).
Per non parlare di:
- stati di schiavitù per le prostitute
- notevoli introiti per la criminalità organizzata
- propagarsi di malattie infettive

sono tutti problemi che devono essere valutati.
Sono convinto che ad una lettura più attenta troverà che i 7 punti da noi elencati potrebbero essere una soluzione molto più efficace e eticamente corretta del modello tedesco.

E cerchiamo di non confondere politica con religione.