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lunedì 21 maggio 2007

Sul Crimen Sollicitationis e il documento della BBC




Allora,ho visto il video.
E' interessante,ma lascia parecchie lacune
Le obiezioni che si possono muovere a questo documento sono le seguenti:
1)Non c'era alcun tipo di prova riguardante alcune persone implicate. Mi spiego meglio
a)Comiskey sapeva o no di Fortune? si ha la certezza che ha saputo circa sei anni dopo l'evento,e la giornalista che asserisce che il vescovo sapesse prima non ci spiega cosa gliel'abbia fatto pensare
b)Mahoney sapeva o no di 'O Grady?Dubbio uguale anche qui.

2)All'inizio c'è la spiegazione del testo del Crimen Sollicitationis. Ora,tralasciando che ancora il testo non è disponibile(ma se ce l'hanno in mano perchè non metterlo su internet?),si parla di scomunica del penitente nel caso in cui rilevasse i fatti.
Ma la scomunica coinvolge solo il sacerdote che rivela,non il penitente che può decidere a suo gusto se rivelare o meno il segreto della confessione. Questo sembra un errore un pò grossolano della dottrina...

3)La scomunica è INAPPLICABILE alla vittima che tra l'altro non può conoscere il testo del crimen sollicitationis(testo che ancora tra l'altro conoscono ben poche persone). Figuriamoci poi se è applicabile a bambini che neanche sanno cosa vuol dire il termine.
Eppure nel documento della BBC si attesta il contrario

4)Il terrore sulle vittime mi sa un qualcosa di estremamente vacuo su cui poggiarsi. Non è credibile,sarebbe in ogni caso da ingenui fare affidamento su questo. Ed è inutile controbattere che questa filosofia è stata usata nel Medio Evo,appunto perchè sono passati 7 secoli.

5)Il comitato del riesame definisce endemico il fenomeno perché le percentuali sono simili. Ma quali sono queste percentuali? Che la malattia abbia una certa incidenza è indubbio,ma se la percentuale rilevasse uno 0,0x%? La percentuale non ci viene data,nè le diocesi indagate. Sono state prese quelle dove si sono registrate querele di questo tipo o diocesi a caso? E quante? Il significato di quella frase cambierebbe radicalmente

6)Il crimen sollicitationis,per stessa ammissione del documento,si configura come un regolamento interno che non deve ostacolare le manovre della polizia. Inoltre(sempre su ammissione del documento BBC)configura comunque indagini interne al Vaticano onde appurare i casi e fornire punizioni e terapie.

7)In realtà non sappiamo che fine abbiano fatto Henn e i suoi deviati epigoni. La mia speranza è che il vaticano li stia punendo internamente senza far scoppiare scandali. Sarebbe sbagliato,ma comprensibile. L'importante,per quel che mi riguarda è che paghino,paghino in modo severissimo. E che lo scandalo(che comunque è già scoppiato) crei le condizioni per sviluppare una documento interno per la tutela dei bambini,piuttosto che per arginare la fuga di informazioni sulle devianze di mostri in tonaca.
La tragicità del problema è vissuta in modo molto più drammatico dai cattolici piuttosto che dagli atei.

Il punto sul quale voglio far riflettere,è la nostra posizione. Questi mostri-benchè indegni- sono sacerdoti in eterno. Il che vuol dire che con le loro sporche mani possono continuare a consacrare l'Ostia in Corpo di Cristo.
Qui è il dilemma atroce: consegnarli al braccio secolare non è auspicabile per i consacrati. Non farlo è insopportabile per l'opinione pubblica.
Per questo auspico punizioni nel Vaticano,e la galera a Castel Gandolfo o ovunque questi esseri possano essere puniti. Senza indulto,senza perdono. Ergastolo in Vaticano.

Va comunque considerata sia l'infiltrazione di nemici della Chiesa dentro la Chiesa stessa che una propaganda che tende ad esagerare eventi del genere(es. del filmato,i 4500 implicati di una diocesi...cifra assurda e non seguita da indagini,o il recente caso di Rignano flaminio dove gli accusati sono stati scarcerati legittimamente perchè calunniati).

Detto questo,e accertata comunque la presenza di persone turpi in tonaca,diciamo chiaramente che comunque tutto questo non inficia la bontà dell'istituto sacerdotale,sia nella quota spirituale che nella quota sociale. Chi si comporta in determinati modi non lo fa certamente seguendo la dottrina di Cristo.

3 commenti:

Domenico & Gianluca ha detto...

Solo in un punto mi trovo in disaccordo: non ci trovo nulla di male nell'affidare i preti pedofili al braccio secolare.

La mia condanna alla pedofilia è totale. Ancor più quando a commettere la barbarie sono sacerdoti perchè vi è un maggiore scandalo.
In ogni caso temo che sia in corso un attacco internazionale alla Chiesa.

Voglio ricordare che i preti pedofili vanno contro i precetti divini, ma sarebbe un errore far di tutta l'erba un fascio.
La sacralità e la bontà dell'ordine sacerdotale è indiscutibile.

Data la delicatezza dell'argomento vi prego di commentare (se volete farlo) tenendo ben acceso il cervello.

Domenico

Anonimo ha detto...

sono daccordo su alcuni punti e su altri no:

sono d'accordo per esempio sul fatto che ci sono lacune nel filmato che vanno approfondite, sia perchè la traduzione può essere stata non troppo precisa (o faziosa) ma anche per mancanza di alcuni tasselli.

Credo però che l'apertura di un dibattito sul filmato e sui problemi che porta alla luce, fatto al di fuori dell'ambito della rete (quindi tv, giornali etc.) non può che fare bene alla chiarezza dei punti oscuri.

sul punto 2), è vero che la scomunica è rivolta solo al confessore che rivela e non al penitente, ma la gravità di questo fatto cambia di poco in quanto il risultato finale è che il fatto in questione non arriverà comunque sui tavoli della giustizia, a meno che non sia la vittima stessa a denunciare il fatto.
In tutti i casi in cui la vittima, presa da fiducia nei confronti del proprio prete, denunci il fatto a quest'ultimo, il segreto imposto impedirà alla comunità civile di fare giustizia.

Inoltre è inquietante il fatto che questa direttiva sembra esprimere, da parte delle più alte gerarchie ecclesiastiche, una sfiducia nel corso della giustizia dello "stato laicale" a fronte invece del ritenere "migliore" la propria facoltà di gestire i casi autonomamente.

Se ammettiamo cmq, in modo paradossale, che sia migliore la facoltà di giudizio dei vescovi rispetto a quella dei giudici, si deve però ammettere che le pene verso i casi accertati dalla stessa Chiesa, non sono state certo commisurate alla gravità del reato:

si parla al massimo di "riduzione allo stato laicale", destituzione dal sacerdozio e poi di fatto si sono attuate misure di semplice trasferimento.
Questo è giusto nell'ottica in cui la Chiesa ha abbandonato da tempo ogni tipo di pena terrena per chi commette un reato, essendo un'istituzione che fa del perdono (solo da qualche secolo però) il suo fondamento.
Punizioni e terapie interne al Vaticano devono venire comunque dopo avere scontato il proprio debito con la giustizia ordinaria, specie se i crimini sono commessi al di fuori dello Stato Vaticano.
La Chiesa deve quindi rimettere l'incarico di assegnare una pena, alla giustizia ordinaria favorendone il lavoro e non ostacolandolo con segreti di sorta.

4) E' brutto sentire che "il terrore sulle vittime" sia qualcosa di "vacuo su cui poggiarsi".
Forse su questo sarebbe il caso non discutere visto che non siamo noi le vittime e nemmeno i testimoni di
tali crimini.
E poi non bisogna andare tanto indietro nel tempo per scoprire che i pedofili o anche chi fa violenze verso le donne usa il terrore per ottenere il silenzio.

5) sono daccordo che le statistiche (certificate il più possibile) debbano essere dichiarate apertamente

6) totale libertà nei regolamenti interni della Chiesa salvo che non intralcino il corso della giustizia di uno stato laico.

7)"L'importante,per quel che mi riguarda è che paghino,paghino in modo severissimo. E che lo scandalo(che comunque è già scoppiato) crei le condizioni per sviluppare una documento interno per la tutela dei bambini,piuttosto che per arginare la fuga di informazioni sulle devianze di mostri in tonaca.
La tragicità del problema è vissuta in modo molto più drammatico dai cattolici piuttosto che dagli atei."

e

"Detto questo,e accertata comunque la presenza di persone turpi in tonaca,diciamo chiaramente che comunque tutto questo non inficia la bontà dell'istituto sacerdotale,sia nella quota spirituale che nella quota sociale. Chi si comporta in determinati modi non lo fa certamente seguendo la dottrina di Cristo."

totalmente daccordo.
ricordiamoci però che se non si deve generalizzare sulla pedofilia nella Chiesa non lo si può fare nemmeno sul fatto che tutta la Chiesa segua oggi la dottrina di Cristo.

Emiliano

Domenico & Gianluca ha detto...

Stavolta siamo parecchio d'accordo.
Mi chiarisco riguardo il discorso del terrore: la tattica è certamente inflazionata,ma muovevo obiezione per il fatto che è prevedibile che prima o poi qualche coraggioso si sarebbe mosso a scoprire il calderone. Per questo trovo quanto meno ingenuo fare affidamento su quello.

Allora il punto si configura in questa maniera.
Che io condanni un certo buonismo dilagante nella chiesa postconciliare non è un mistero.
Il punto chiave,a questo punto è il pugno di ferro che manca.
Si decida dunque di chi sia la competenza e che le punizioni(severissime) vengano compiute,non importa se il carcerato debba stare ad Alcatraz, Rebibbia o a Castel Gandolfo. L'importante è che stiano in galera in condizioni difficilmente definibili come umane.
Si faccia dunque chiarezza sotto questo punto di vista.