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domenica 27 gennaio 2008

La giornata dell'ipocrisia


Oggi si celebra(termine adatto datosi il carattere laico-liturgico della faccenda) la "Giornata della memoria" in ricordo del genocidio dei giudei.
Notate infatti:la faccenda ha un tale lato liturgico che quasi nessuno lo chiama "genocidio". Quella strage è l'Olocausto per eccellenza.
Anzi,la Shoah. Perchè usiamo direttamente il termine ebraico.
C'è una guerra storica a proposito. ci sono negazionisti e revisionisti che si dicono pieni di prove. Ma non c'è dialogo sulla faccenda. Chi nega o revisiona in parte la storia del genocidio giudeo si guadagna la morte sociale con quella stella blu nel braccio con scritto "antisemita" e va in galera.
Attenti tutti,perchè ci si va veramente in galera. Chiedere a Irving.
E attenti anche a chiedersi troppo a proposito. Sennò si fa la fine di Faurisson(leggasi gli articoli a proposito che man mano riporto) a causa dello squadrismo giudaico.

Siamo nel medioevo. L'unica religione rimasta(la storia del massacro dei giudei) va tutelata con tutta forza nella sua versione ufficiale. Chi non lo accetta,morte sociale o galera.
Tutti siamo tenuti ad uniformarci a questo costume,tutti dobbiamo scusarci e lodare. Lodare il popolo autoadorantesi(rari sono i rabbini che credono ancora in Dio;molti credono che Dio sia il popolo ebraico stesso o sono semplicemente atei che pregano per tradizione).
Lo dobbiamo fare noi, lo deve fare persino la Chiesa.


Naturalmente il tempo fa sgualcire determinati dettagli coloriti. Ad esempio si sa ormai per certo che la storia dei bottoni o delle saponette in ebreo è un falso storico. In aggiunta si scopre che in effetti in alcuni campi c'erano realmente le fabbriche di aerei per la Luftwaffe(infatti alcuni campi furono bombardati dagli alleati e così morì Mafalda di Savoia lì internata)e che le camere a gas che ci sono non sono vere.
No,scusate,non volevo scriverlo. intendevo che i tedeschi,popolo estremamente efficiente,riuscirono,pur nella fretta di fuggire, a demolirle. Così adesso vediamo delle ricostruzioni su cui poterci commuovere.
E che dire delle società ebraiche che censiscono gli ebrei europei nel 1930 e nel 1950 e trovano addirittura più ebrei? Si saranno dimenticati il numero dell'infinito,che non è più il 3 ma il 6milioni.


Queste incresciose inesattezze potrebbero minare la fede nel genocidio. Il che è sbagliato. Quindi le nuove generazioni andranno "al catechismo". Si,perchè negli USA "storia dell'olocausto" è una materia scolastica come educazione fisica,geografia e inglese. Con tanto di voto.



Perchè questa fissazione nei dettagli? Che differenza fa se ne sono morti 6milioni,600mila o solo 6? naturalmente nessuna,parlando di esseri umani.
Sarebbe comunque infinitamente grave.
Ma non utile politicamente.
Perchè c'è uno stato in oriente che ne ha febbrile bisogno per tutelare la propria immagine di carnefice.
per questo,il giorno della memoria.
"Per non dimenticare",dicono.



e per questo è il giorno dell'ipocrisia. Perchè le vittime di ieri che oggi osanniamo sono i carnefici di oggi. E noi viviamo durante un olocausto. Un olocausto di Palestinesi,costretti alla fame e alle malattie in un lager di nome Gaza da cui cercano disperatamente di scappare in questi giorni.
L'ho definito lager? Peggio che un lager. I nazisti infatti si occupavano di cibare gli internati e non avevano la presunzione e l'arroganza di pretendere di essere lodati dalle proprie vittime. Esattamente l'opposto che a gaza dove i giudei, in barba alla convenzione di ginevra, affamano e torturano i palestinesi.



Il passato è passato,la storia si è capovolta. Mi addolora quello che è successo ieri,ma viviamo nei nostri giorni! Apriamo gli occhi di fronte all'olocausto dei nostri giorni!
Che i nostri figli non ci possano accusare! O biascicheremo anche noi,come i nostri nonni "non sapevamo...non potevamo sapere...".

2 commenti:

Anonimo ha detto...

... 10 febbraio ... giornata del ricordo dei morti nelle foibe... IO NON SCORDO!

Domenico & Gianluca ha detto...

E certamente non scorderanno i Gemelli Neri.

Quello è il nostro giorno della memoria