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domenica 4 novembre 2007

Il Ku Klux Klan de’ noantri


Giungano i nostri più sarcastici applausi a quelli che in questi giorni picchiano i romeni:
hanno regalato alla Casta un alibi insperato.
La Casta, colpevole di tutto, era alle corde.
Ora può proclamare: restiamo al potere per salvarvi dai razzisti; dal fascismo che ritorna; dal Ku Klux Klan de' noantri.
Applausi alle tifoserie romaniste e serenissime, del Centro e del Nord (a Padova un serenissimo ubriaco e tossico ha travolto una zingarella e poi l'ha picchiata, il vendicatore), senza distinzione geografica.
Amato non aspettava altro per stringere le viti su chi protesta civilmente.
Mancino già esige che la sua legge famigerata contro la libertà di pensiero trovi la più ampia applicazione.
Tutte le cosche associate alla Casta, tutte le burocrazie inadempienti si sono messe dalla parte della ragione e moraleggiano, s'indignano, chiedono «provvedimenti».
Poi li applicheranno: non contro di voi, perennemente impuniti degli stadi e delle discoteche, ma contro di noi, che ci limitiamo a scrivere, e per questo è più facile prenderci.
La Casta infatti colpisce gli innocui, perché è vile.
Ma anche voi siete vili, e per questo siete anche voi ausiliari della Casta, che vi coccola e vi alimenta a partite, notti bianche e tutti gli altri «circenses» cafoni pensato apposta per voi.
Ora rischio la legge Mancino per ripetere quello che sa chiunque conosca la storia: la violenza è, e deve restare, come possibilità estrema della politica.
L'uso della violenza può essere persino necessario, come difesa ultima della dignità di un popolo oppresso e taglieggiato, quando tollerare oltre è vergogna - e noi pecore abbiamo già tollerato troppo.

Ebbene: voi avete deciso di saltare il fosso, di sfidare le leggi.
Come?
Picchiando qualche passante straniero, rom o romeno che sia.
Almeno non avreste potuto pestare qualcuno della Casta?
Partire in spedizione punitiva contro quel sindaco che paga coi soldi nostri il residence dello zingaro stragista?
Spintonare un senatore a vita cocainomane?
Gettare almeno qualche monetina a Veltroni?
No, naturalmente: quelli hanno le scorte.
Avete scelto la via facile.
Come quelli che sfregiano gli antichi muri di Roma con i loro anonimo sgorbi sub-umani, avete dato il vostro contributo all'inciviltà.
E magari alcuni di voi si sentono legionari, impegnati nella difesa della romanità.
Ovviamente, non sapete che Roma (l'antica Roma non la squadra di calcio) fu il più grandioso sistema d'incorporazione mai visto nella storia: incorporazione di genti diverse nella cittadinanza giuridica, senza la minima ombra di xenofobia.
Per questo lodò Roma Rutilio Namaziano: «Urbem fecisti quo prius orbis erat».
Ma è inutile sprecare il latino.
Voi siete parte di quella maggioranza di italioti che sono, a rigore, extracomunitari: ossia estranei alla comunità, irresponsabili verso di essa.
E' soprattutto per questo che io personalmente temo l'immigrazione accelerata in corso: perché è gente come voi che dà il cattivo esempio agli stranieri, i quali hanno già capito benissimo che aria tira qui: istituzioni sgangherate e vili coi pregiudicati quanto spietate con gli onesti innocui, corruzione e clientelismo come sistema, stracciona persino nella «carità», che distribuisce minestre e abiti usati ma mai, mai, un laboratorio di ricerca agli immigrati più intelligenti e dotati.
Una nazione così furba non è in grado di incorporare gli stranieri nel diritto - perché non ha diritto ma solo una sua maceria.

E' troppo ignorante per distinguere tra chi viene a lavorare e chi viene a rubare.
Di vedute troppo ristrette per avere un'idea di quali mondi questi hanno abbandonato, con quali dittature o oppressioni.
Troppo maleducata per insegnare con l'esempio la civiltà quotidiana.
Troppo incapace di riconoscere un'autorità a chi la deve (ho appena sentito a RAI2 un comico che imitava il Papa deridendolo) per poter imporre una legittima autorità.
Troppo densa di una sua ottusa ferocia per poter dare lezioni.
A Perugia si cerca ancora l'assassino di una studentessa inglese.
Sono quasi sicuro che finirà per risultare un italiano: non sia mai che ci lasciamo superare in stupro-assassinio da uno zingari danubiano.
Questo è un pullulare di bassezze e secessioni morali, non una comunità vivente: se integra qualcuno, lo integra nelle sue cosche e mafie, nel piccolo spaccio, nella camorra napoletana o politicante, nel branco dei bulletti che angariano lo studente bravo e povero.
Se poi qualcuno di voi intendeva difendere la «italianità», è meglio che lasciate perdere.
L'Italia, nata bastarda e falsa - con il saccheggio del Sud sotto il tricolore massonico - è morta per sempre l'8 settembre del 1943.
Da allora, non rimane che la carogna in avanzato stato di putrefazione.
La cui unica vita residua consiste nel pullulare di migliaia di vermi, ciascuno dei quali s'impanca a «comandare», imporre una sua «idea», proclamare il suo «diritto» ad esistere contro e in ostilità a tutti gli altri.
No, queste pullulare di particolarismi l''uno contro l'altro armati non farà alzare e camminare il cadavere: nessuno dei vermi è in grado di associarsi con alcun altro per questo scopo unitario e coerente.
Non siete voi soli, è chiaro.

I vermi peggiori navigano sui panfili di D'Alema e di Della Valle, e sono i più divoratori e pericolosi.
Verme è Prodi, il moralista che sta dilapidando il denaro pubblico per dare favori a destra e a manca e così tenere insieme - con la corruzione - il suo «governo».
Verme è la Rossana Rossanda, che decreta che questo popolo è «malato», proletaria da Parigi, dove (ci dicono le agenzie) «vive ormai stabilmente», grazie alla pensione d'oro di ex-parlamentare: mai che queste avanguardie proletarie si adattino a vivere a Tor Bella Monaca o al Corviale, per dare esempio missionario di come si accolgono i rom, «socialmente vicini».
Vermi i dipendenti di Alitalia che scioperano pure, mentre paghiamo il loro non-lavorare.
Vermi i dipendenti del Comune di Roma, settemila dei quali (uno su tre) risultano assenti ogni giorno.
Ma la lista è infinita, bisogna finirla.
Quel che conta è vedere quel che unisce tutto il verminaio: stesso anonimato e stessa viltà, stessa furbizia e rozzezza primitiva.

Ecco cosa avete ottenuto: dare l'alibi a questa casta farabutta che ha decretato in Finanziaria 55 euro annui di bonus fiscale per i disabili nostri (4,6 euro al mese), mentre ad ogni capo-cosca rom assegna, appena entra, 780 euro mensili.
Che fa pagare il ticket sanitario al pensionato italiano da 900 euro mensili, ma niente al marocchino, allo zingaro o al romeno, per il fatto che è marocchino, zingaro o romeno.
Se non è razzismo questo!…
E invece possono dire che i razzisti siete voi, che siete il KKK der Tufello, la reazione in agguato.
E' facile placare dei coglioni come voi.
Vi hanno dato il «decreto d'espulsione» d'emergenza: con il quale naturalmente continueranno a pagare i 780 al capocosca rom, e invece vieteranno l'ingresso e metteranno ostacoli alla infermiera romena che, al suo Paese, per quel lavoro qualificato, ne guadagna 300.
Così fan sempre: perseguono chi sgobba e lo tartassano, ma passano le vacanze sull'evasore con yacht che inalbera la bandiera di un paradiso fiscale.
E' più facile, meno pericoloso.
Poi un giorno voi vi lamenterete della «malasanità».
Ma per intanto hanno calmato il vostro «allarme sicurezza».
E sono al potere più saldi che mai.

Maurizio Blondet
da www.effedieffe.com

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