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mercoledì 31 ottobre 2007

Omosessualità e bisessualità come patologia psichiatrica


in medicina il concetto di NORMALITA' ha due definizioni,una di natura STATISTICA e l'altra di natura ADATTATIVA.
1)Dicesi normale caratteristica presente nel 95% della popolazione
2)Dicesi normale caratteristica che presenta vantaggi nel mantenimento in vita dell'individuo e/o nella crescita della specie.

il primo punto è facilmente risolvibile: l'omosessualità riguarda in tutto il mondo il 2-3% della popolazione maschile e l'1-2% di quella femminile(Fergusson,Horwood,Beautrais, Archives of general Psychiatry)
Il secondo punto è evidente per quel che riguarda lo svantaggio nella crescita della specie. Riguardo il benessere dell'individuo Fergusson e colleghi in Nuova Zelanda, Cochran,Mays e Gilman negli USA, e Sandfort e de Graaf in Olanda(notate le diverse nazioni) hanno analizzato in tutto un campione pari a 15000 soggetti trovando incidenze da doppie a triple negli omosessuali di:
DEPRESSIONE
ANSIA
ALCOLISMO
TOSSICODIPENDENZA DA DROGHE PESANTI
IDEAZIONE,PIANIFICAZIONE E TENTATIVO DI SUICIDIO.

L'omosessualità,contrariamente a quanto viene propagandato, NON è una scelta. La pulsione sessuale nei confronti di individui dello stesso sesso viene semmai SCOPERTA,e generalmente prima dello sviluppo puberale dei parisesso eterosessuali(Warner,McKeown,Griffin,Jhonson,Ramsay,Courtney,King, British Journal of psychiatry).

L'OMOFOBIA NON E' L'UNICA NE' LA PRIMARIA CAUSA DI SOFFERENZA PER GLI OMOSESSUALI,per quanto giochi un ruolo notevolissimo come ci spiegano Radkowsky eSiegel in Clinical Psychology Rewiev e Meyer su Psychological Bullettin. Fin dall'infanzia infatti i soggetti che silupperanno omosessualità dimostrano meccaniche di gioco e relazionali ben diverse da quelle degli altri bambini. Peraltro,pur facendo studi in società a diverso grado di omofobia,la percentuale di suicidi varia in modo insignificante(studi citati precedentemente). In terzo luogo la discriminazione ed il razzismo in altre minoranze(ebrei,afroamericani,etc.) non hanno mai portato le stesse a mostrare cali di autostima o sintomi rivelatori di sofferenza psichica(con particolare riferimento alle pulsioni suicidarie). Generalmente la risposta è esattamente opposta.

L'OMOSESSUALITA' SI IDENTIFICA COME UNA PATOLOGIA DI TIPO MULTIFATTORIALE, CON ORIGINE BIO-PSICO-SOCIALE.
La predisposizione genetica(mai determinante,peraltro)è stata dimostrata da Herrell, Goldberg, True, Ramakrishnan, Lyons,Eisen, Tsuang in Archives of General Psychiatry grazie ad uno studio sui gemelli omozigoti(con il 100% di DNA in comune).
I gemelli ambedue omosessuali hanno percentuali di desiderio,ideazione e tentativi suicidari che da 2 a 10 volte maggiori rispetto ai gemelli ambedue eterosessuali. Le coppie gemellari discordanti invece si collocano nel mezzo con il gemello omosessuale che presenta cifre sovrapponibili alle coppie gemellari omosessuali,mentre il gemello eterosessuale presenta percentuali solo di poco inferiori.
La componente genetica ha un peso al massimo del 50%

Per quello che riguarda la componente psicosociale, è da riportare lo studio di Persico nella quale si legge che il 100% degli omosessuali maschi presentano un quadro familiare caratterizzato da una madre opprimente generalmente con disturbi d'ansia che non permette l'organico sviluppo caratteriale del soggetto e un padre emotivamente(e/o fisicamente) distante. Il professore Persico a proposito di questo ha appuntato un test bene evidente per dimostrare graficamente quanto scritto.
L'omosessuale prova un'angoscia non comprensibile agli eterosessuali. Il suo è un enorme bisogno di sostegno,viene paragonato dagli psichiatri ad un'edera contro l'albero.
Tendono-ovviamente a torto- a non sentirsi adeguati,nè accettabili o amabili. Colpisce come lo stesso grillini,poco dopo la pubblicazione degli ultimi studi,involontariamente alla domanda di crozza che gli chiedeva come volesse essere ricordato rispose "come una persona amabile". Usò le stesse parole dei vari psichiatri citati.

Sono spiegati molti altri fenomeni sociali,la cosa fondamentale da capire fondamentalmente è che fare scienza tramite i sondaggi e non tramite statistiche è l'antitesi della medicina.

Non si aiutano i pazienti in queste condizioni.

E' emblematica la foto per spiegare il fenomeno della BISESSUALITA'.

Tale foto è uscita in agosto con il Corriere della Sera,mentre si propagandava lo stile di vita bisessuale,con il classico metodo che non sto qui a spiegare.
Anche la bisessualità non è una scelta. Il soggetto è un eterosessuale finchè non si venga a stabilire una problematica di natura familiare,lavorativa,etc. Insomma,uno stress particolarmente pesante.
A quel punto il soggetto perde completamente la stima di se stesso. In una condizione di predisposizione,si viene così a trovare "senza radici". Si torna così all'"effetto edera" già esposto nel primo post.
Si potrebbe quindi parlare piuttosto di un "effetto pendolo".

La foto è stata chiaramente fatta con obiettivo propagandistico. Mai come in questo caso si può parlare meglio di "zappa sui piedi".
In alto vedete Angelina Jolie. Notate come appare in compagnia di Brad Pitt.
Ora concentratevi nella foto a sinistra,come cerchi di conformarsi alla sua compagna: sembrano sorelle.
Le foto grandi mostrano Anne Eche. A destra mentre sta col compagno.
A sinistra sta invece con la compagna. Se non l'avessero chiarito,sembrerebbero due gemelle.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

ALLORA LA COMUNITA' SCIENTIFICA INTERNAZIONALE CHE HA DEPPENATO DA TRENT'ANNI L'OMOSESSUALITA' DALL'ELENCO DEI DISTURBI MENTALI SULLA BASE DI APPROFONDITI STUDI E RICERCHE SECONDO TE E' UNA MANICA DI IDIOTI???

TI INVITO AD ANDARE DA UN MEDICO, PSICOLOGO O PSICOTERAPEUTA E A CHIEDERGLI DI CURARTI PER OMOSESSUALITA'... SE ACCETTA E POI VIENE INFORMATO IL SUO ORDINE PROFESSIONALE E' PASSIBILE DI DENUCIA PER VIOLAZIONE DEL CODICE DEONTOLOGICO PERCHE' NON SI PUO' CURARE CIO' CHE NON E' PATOLOGIA.

E ALLORA, COME LA METTIAMO???

Domenico & Gianluca ha detto...

Premetto che è buona creanza firmarsi e scrivere minuscolo.

In primis la società psichiatrica americana nel 1976 si espresse esclusivamente sulla base di un sondaggio, per alzata di mano. Vennero a mancare proprio gli "studi approfonditi". E'vero il contrario: studi approfonditi mostrano l'esatto contrario. Ne abbiamo mostrato qualcuno nel post.

Ti sbagli nella restante parte del commento. Non solo i medici psichiatri curano l'omosessualità, ma c'è una percentuale di successo totale del 25% negli omosessuali uomini, 50% nelle donne.
Ti invito a consultare www.narth.com dove potrai leggere le interessanti ricerche del prof Joseph Nicolosi.
Oppure puoi leggere il libro del prof Persico Omosessualità tra "scelta" e sofferenza: è molto più divulgativo e possono conprenderlo pure persone che non si occupano di scienza.
In ogni caso, per il futuro, io mi muoverei con un attimino di arroganza in meno se dovessi metter parola in argomenti che sconosco completamente.

Anonimo ha detto...

Cari compagni di avventure calcistice, non credo che sia esatto affermare che la percentuale di omosessuali depressi vari in maniera trascurabile a seconda delle società che andiamo ad analizzare. I dati che il professor Persico ha presentato a lezione indicano una percentuale di omosessuali italiani depressi che si aggira intorno al 60- 70 percento; questa percentuale scende al 30 se si considera una nazione come l'Olanda, nazione che ha la legislazione tra le più avanzate nel campo dei diritti civili. In ogni caso non credo che quello di persico sia considerabile come studio scientifico visto che ha fatto esclusivamente delle osservazioni sulla sua esperienza nel campo, esperienza che consta di circa 20 casi di omosessuali analizzati. Ricordo che il professor Persico fa giornalmente ricerca in tutt'altri campi.
Per concludere non riesco a capire quali possano essere le implicazioni politiche e legislative delle "scoperte" del professore e quindi perchè queste debbano far desistere chi lotta per il riconoscimento di sacrosanti diritti alle coppie omosesssuali. Rivendicazioni che, ricordo, non intaccano la vita di chi questi diritti li ha già.

Domenico & Gianluca ha detto...

E' un piacere leggerti quì, nostro indiscusso faro del reparto avanzato.

I libro del prof Persico è stato solo una scusa che ci ha spinto a fare questo articolo. Studi con campioni molto più significativi vengono dagli USA. Ti faccio avere tutto se ti interessa.
Il fatto che in Italia l'incidenza della depressione negli omosessuali sia del 60% ed in Olanda del 30%, non fa altro che confermarci da un lato che il razzismo è criminale, dall'altro che l'omosessualità è una malattia visto che in Olanda non esiste omofobia e non è certo normale che in una popolazione i depressi siano il 30%.

L'articolo l'abbiamo scritto per mostrare ai lettori che l'omosessualità è una malattia psichiatrica.
Da questa evidenza non nasce nessun obbligo alla cura, nè alcuna negazione di diritti, solo un dato oggettivo che deve assolutamente essere riconosciuto a livello internazionale.

Ad maiora!