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venerdì 27 aprile 2007

Miserere nobis

Si parla della Cina e del controllo delle nascite al Maurizio Costanzo Show. Il ventruto conduttore vomita una frase:"Cosa volete che facciano? Sono più di un miliardo di persone!". Allora parliamo un attimino della Cina. In Cina si può avere massimo un figlio in città, due nelle zone rurali. Poi si è costretti ad abortire. Non tutti lo fanno. Genitrici eroiche sfidano il governo comunista e portano a termine il parto, rischiando di finire in galera e poi subire lì l'aborto. I figli che così nasceranno non esisteranno per lo stato. Non avranno diritti, neanche i più elementari. Vi sorprende? Lo stato nega loro il diritto alla vita e credete forse che poi fornisca servizi sanitari o istruzione?
Ora guardate la foto.
Premetto il fatto che ho scelto quella meno forte. Un corpo esanime di una piccola bambina giace sul marciapiede della strada. La gente lo vede e non fa nulla. Quegli occhi aguzzi sono abituati a certe scene. Le auto e le bici passano lì accanto schizzando fango.
In Cina è largamente preferito il figlio maschio: se puoi averne uno solo, meglio quello che lavora e porta denaro. Il 97,6% degli aborti sono effettuati sulle bambine. Questo ha portato ad un eccesso di maschi e da quì nasce un traffico di donne.
Le coppie che anni figli illegali vendono i bambini alle coppie sterili.
Lo stato ha creato veri e propri "squadroni dell'aborto" che si occupano del controllo delle nascite.
L'autore delle foto da dovuto salvare la macchina fotografica dalla polizia. Alla fine della storia un uomo "pietoso" mette un una scatola la bambina e la butta nella spazzatura.

Di tutti i crimini contro Dio, contro il creato, contro l'umanità questo è tra i più turpi.
Dov'è la tua indignazione? Cosa fai per evitarlo? Sei ancora favorevole all'aborto?
E non travestire da buonsenso la tua vigliaccheria! In casi del genere O CON NOI O CONTRO DI NOI!
Pensaci la prossima volta che applaudirai Maurizio Costanzo.
...Siùil a Ghrà

1 commento:

Anonimo ha detto...

Senza parole...rimane solo un agoscioso, logorante silenzio.


Pamela